PISTOIA, UNA CARTOLINA DAL PASSATO (di Omar Ebrahime e David Taglieri)

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Alcuni anni fa su un giornale nazionale, in una rubrica, lo storico dell’arte Tomaso Montanari descriveva Pistoia considerandola come una delle più belle città del mondo: essendoci stati, possiamo dire che chi ci va può confermarne il pregio, la sontuosità artistica e la concentrazione di bellezze che si individuano anche in poche piazze.

La città nel suo complesso, infatti, trasmette silenzio e riflessione, quasi un invito alla contemplazione che man mano si scopre camminando fra i borghi, i vicoli e le piazze: Montanari nella Guida edita da Ori (Guida di Pistoia) rammenta il passaggio nel quale parlava di Sant’ Andrea: una chiesa nella quale tutti i visitatori dovrebbero entrare una volta nella vita perché lì si può leggere una poesia elevata e importante quasi come una cantica della Divina Commedia.

Poesia di marmo in questo caso, ma dolce come la musica, aggiungeremo noi.

Molti pistoiesi, legittimamente orgogliosi e fieri di questa perla, ringraziarono lo studioso per essersi ricordato di questo tempio di estetica e così si comprende meglio come mai la città sia stata scelta dal Ministero della Cultura nel 2017 come capitale italiana della cultura, un titolo che – trovandoci in Toscana – potrebbe forse sorprendere di fronte agli altri siti, relativamente vicini, che hanno fatto la storia del Rinascimento o dell’Umanesimo.

Nella nostra visita abbiamo conosciuto una città a misura d’uomo (poco più di 80.000 abitanti), ricca però di un passato tutt’altro che trascurabile (c’è una “Pistoia sacra” da scoprire, con i suoi itinerari privilegiati che rimanda direttamente al suo periodo di maggior splendore, il Medioevo cristiano), senza dimenticare che ancora prima – nell’antichità – qui terminò la sua vicenda terrena il celebre generale romano Lucio Sergio Catilina (108-62 a.C.), oltre che di attrattive contemporanee, dalla musica allo sport.

Come in altri luoghi coevi, il centro della città è racchiuso nella piazza principale in cui si affacciano – uno accanto all’altro – il Duomo (la Cattedrale dedicata a San Zeno, Patrono della città), il Battistero, dalla caratteristica forma ottagonale, e il Palazzo del Comune; ma da non dimenticare sono anche Piazza della Sala e Piazza dello Spirito Santo, in linea d’aria relativamente vicine alla cattedrale.

Intorno a Piazza del Duomo poi, si affastellano stradine, vicoletti, atmosfere di una città toscana che quasi con umiltà urbana ma grande fierezza mette in evidenza i suoi colori, i suoi ornamenti artistici, e le sorprese di natura estetica che si scoprono passo dopo passo.  

Ancora, non bisogna assolutamente perdere la visita al Palazzo dei Vescovi, presente nella piazza, che offre al visitatore la possibilità di ammirare anche la piccola Chiesa di San Salvatore, ulteriore memoria visiva di un passato in cui Pistoia – prima di finire oscurata dalle contese con le vicine città rivali – è stata veramente una piazza di rilievo nella geografia dell’Italia centrale che allora voleva poi dire semplicemente dell’Italia tutta.

La cupola della Madonna dell’Umiltà, infine, presenta una somiglianza eccezionale con quella del duomo di Firenze: alle spalle, da dove la si vede, a prescindere dalle prospettive, sembra sancire un filo invisibile di collegamento fra le due città e così si torna al filo-rosso ideale della visita, la cultura come legame con il passato e allo stesso tempo orizzonte di significato per comprendere anche il presente.

La cultura insomma intesa come spirito, energia, sensibilizzazione, stimolo a vivere esistenzialmente e concretamente la storia e le forme artistiche, oltre che estro del genio individuale e/o collettivo, dell’impegno e del sacrificio concreto di una comunità terrena nell’avvicendarsi delle sue differenti e molteplici generazioni. Un’ulteriore dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, di come – non solo per slogan – il Belpaese sia davvero un museo a cielo aperto, ancora e forse più da scoprire persino lontano dai maggiori poli simbolici clamorosamente riconosciuti dell’italianità a livello internazionale (Roma, Firenze, Milano, Napoli o Venezia).  

Come sempre un aperitivo di Belpaese da scoprire con i propri occhi..                                           

David Taglieri – Omar Ebrahime