PORTARE “LA PIAZZA” IN TUTTE “LE PIAZZE” (di Marco Invernizzi)

626

imagesIl paziente lavoro di allargamento del consenso del Comitato Difendiamo i nostri figli dopo il Family day del 20 giugno ci ha regalato la stupenda piazza del Circo Massimo, il 30 gennaio.

Non starò a ripetere quanto tutti hanno visto o perché erano presenti oppure in televisione. Né insisterò sulla faziosità dei media che hanno equiparato le piazze lgbt del sabato precedente con il Family day, senza fare i conti per cui per fare un milione in cento piazze bisognava che ce ne fossero almeno diecimila in ciascuna, quando chiunque ha potuto constatare come nessuna delle piazze pro-Cirinnà ha raggiunto questa presenza.

Quello che invece mi preme è iniziare un ragionamento, che va oltre anche il disegno di legge sulle unioni civili, va oltre le molte battaglie sulla questione antropologica che dovremo combattere (la prossima sembra sarà la legge sull’eutanasia) e riguarda invece come portare su tutto il territorio la splendida esperienza delle piazze San Giovanni e Circo Massimo.

In pratica, come portare quella piazza, quel popolo gioioso  e intelligente a radicarsi in ogni piazza del “Paese Italia”.

Perché se è vero che quel popolo non ha una rappresentanza politica che lo interpreti in modo adeguato, se è vero che quel popolo non ha un’autentica copertura mediatica che ne interpreti le aspirazioni (vogliamo escludere lo splendido lavoro di Radio Maria, che però ha un’altra missione?), è altrettanto vero che quel popolo esiste, non è virtuale, e non è soltanto quello che c’era al Circo Massimo.

Bisogna allora portare quella piazza nelle piazze, cioè radicare la presenza del Comitato Difendiamo i nostri figli in ogni comune, ovunque ci sia qualcuno disposto a mettere il proprio tempo a disposizione della difesa e della promozione della famiglia e della vita. Questo lavoro è già cominciato con successo, ma deve continuare indipendentemente da come andranno le cose in Parlamento sulle unioni civili.

Soltanto così sarà possibile superare l’assenza di una rappresentatività politica e di una copertura mediatica, organizzando direttamente la presenza sul territorio che ci permetterà di parlare direttamente alle persone. Più capillare sarà questa presenza, a più persone si riuscirà ad arrivare. Accanto alle veglie delle Sentinelle in piedi, una presenza di questo tipo sul territorio riuscirebbe a garantire una comunicazione adeguata, in mancanza di strumenti più importanti.

Allora dobbiamo pregare perché questo obiettivo si possa realizzare già nei prossimi mesi. Nel frattempo massima attenzione a quello che accadrà nel Parlamento e nel Paese, pronti a intervenire ogni volta che la famiglia ne avrà bisogno. 

 

Marco Invernizzi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui