PRAGA (recensione a cura di David Taglieri)

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Praga è un’emozione in cammino, mentre i palazzi variegati e compositi salutano il turista, le chiese accolgono nella loro semplicità  e genuinità il visitatore per momenti di riflessione e tutte le particolarità architettoniche si affacciano, quando meno ce lo si aspetta, favorendo l’effetto sorpresa.

Formidabili gli scorci: chi è appassionato di fotografia o ritratti non può rinunciare alle immagine proiettate  dal fiume sullo specchio d’acqua.

I rumori, i silenzi, le fontane ed il passeggiare di cittadini e avventurieri della prima ora nella bella capitale ceca trasmettono rilassamento, un senso di pace, grazie anche all’alternarsi di vicoli, piazze quadrate grandi, circolari e spaziose, e aree verdi, regali e ben ordinate.

Già, perché un elemento da non trascurare è la pulizia, che assieme all’ordine e alla sicurezza valorizza le bellezze presenti nelle strade e nel contesto urbano; essenziale la presenza continua di un servizio di polizia che lavora con garbo e attenzione nel proteggere le persone: un buon deterrente contro furti, malavita, cattive intenzioni. Tanti colori a Praga, emblema degli stili artistici che sono passati da queste parti,  e simbolo  delle dominazioni che nel tempo sono riuscite ad influenzare la vita dei praghesi.

I cittadini, in maniera eterogenea -dagli anziani ai giovani- amano le occasioni di  ritrovo all’interno dei contesti  culturali, i teatri e le sale concerti ad esempio, nella piazza in Rudolfinum venendo dalla zona  Hradcany e attraversando il ponte nella prossimità di Stare Mesto.

Prague_crowd_Malá_StranaLì vicino troviamo anche la casa di Kafka, autore di punta della vita praghese, cui furono tributati onori soltanto alla morte. Si prosegue dopo la piazza dei concerti sulla via Kaprova, parte dedicata ai negozietti, dove si alternano vetrine di cristalli boemiani, specialità locale, chioschetti di carni e salsiccie, trattorie.

Da visitare San Nicolas Church, con un lampadario di dimensioni importanti e splendidi affreschi, chiesa cristiana che segue  la scrittura e la tradizione  presbiteriana con elementi episcopali, con il Gospel ancorato alla forma contemporanea.

Consigliabile il traghetto per assaporare la storia e le tradizioni della repubblica ceca e per accarezzare gli odori ed i colori della magica città. Da qui si ammirano i ponti, il vecchio mulino, le tonalità del cielo, i cigni ed i voli dei gabbiani,  e infine tanti archetti che si aprono alla vista del passante o del navigante lasciando una fotografia senza tempo.

Proseguiamo da strada Kadova sulla sinistra. Qui c’è il quartiere ebraico, in pratica una città nella città, a confermare l’atmosfera storica e le sensazioni rarefatte di un’arte, di una architettura e di un paesaggio che non lasciano indifferente l’anima.

quartiere-mala-strana_382314Talvolta i chiaroscuri di tradizione e storia vengono drammaticamente interrotti dalla modernità globalizzante che ha ormai omologato buona parte delle capitali europee; ma la città sembra resistere con fascino quando ti ritrovi davanti alle gioiellerie e alle cristallerie locali con i pezzi pregiati rigorosamente boemi.

La maggior parte della popolazione è atea, con minoranze cattoliche e protestanti husite (Hus  fu precursore di Lutero nella Riforma). Nonostante ciò la minoranza cattolica è molto motivata con l’organizzazione di eventi e concerti, stimoli per la coesione comunitaria, e la predisposizione di tutti gli strumenti affinché si eviti la dispersione fra cattolici.

Le chiese come detto sono molto semplici all’esterno, ma piene di arte all’interno, sempre all’insegna della sobrietà e dello stile.

Imperdibile la collina con la finta Eiffel che domina tutta la città con un panorama mozzafiato pronto  a mettere in evidenza l’efficienza, il dinamismo, i paesaggi e le strutture di Praga. Vicino all’aeroporto c’è anche la montagnetta, con i prati e ipotesi di passeggiate.

Praga è la città delle cento stagioni, segnata come è da eventi tumultuosi, dalla storia militare e dalle commistioni fra politica e religione. Ad ogni passaggio epocale è corrisposto un rinnovamento, croce e delizia di Praga e dei praghesi; gotico, barocco, rococò , rondocubismo, e poi la sintesi con uno squarcio ed uno sguardo che può partire da Ponte San Carlo, con un crocifisso che domina la realtà urbana.

Piazza Veneclao: è consigliabile non perderla per immergersi nel mare della storia; i mille contrasti, quello del Cattolicesimo su due fronti con il Protestantesimo e l’ateismo, il passaggio dall’economia socialista a quella di mercato. E  poi la guerra dei Trent’anni, momento storico cruciale, con lo scontro fra cattolici legati agli Asburgo e i protestanti boemi; con la vittoria dei cattolici Praga diventa sempre più Austro-dipendente, avviando una sorta di germanizzazione.

Anche la vecchia Cecoslovacchia come la Polonia ha conosciuto entrambi i regimi totalitari, nazismo e comunismo  e in effetti gli antropologi sostengono che l’educazione ed il silenzio che caratterizzano la popolazione fanno parte di una loro malinconia di base ormai presente nel Dna, come conseguenza degli effetti dei regimi novecenteschi.

A parte questo, oltre ad essere una città molto silenziosa anche nel frastuono, si dimostra accogliente e garbata con i visitatori. Amabili le passeggiate per la città nuova di Nove Mesto voluta da Carlo IV, per Mala Strana (“Piccolo quartiere”), da ponte San Carlo ai luoghi di Kafka e poi le scorribande fra birrifici, negozi tipici e ristorantini molto particolari, caratterizzati da una cucina non propriamente leggera ma che indubbiamente va provata per chi ama i cibi gustosi.

Praga è tutto questo e molto altro; per conoscerne bene il fermento e coglierne la bellezza è necessario percorrerla camminando con le proprie gambe.

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