RADICALI E CHIC (di David Taglieri)

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Nel numero di luglio di Primato Nazionale troviamo un’analisi del mondo radical-chic che guarda con disprezzo il cosiddetto populismo, in un momento nel quale la sinistra dei salotti pare aver dimenticato del tutto le vecchie istanze sociali per dedicarsi alle battaglie domestiche dei nuovi cosiddetti diritti civili.

Adriano Scianca descrive il proposito di Gino Strada, fondatore di Emergency, di lasciare l’Italia come un’intenzione non conseguente nei dati fattuali. “Sono stanco vorrei andare via dall’Italia” ha proferito. Scianca in sintesi afferma che il medico della Ong può dare seguito al suo desiderio, avendone facoltà giuridica e disponibilità economica.

Francesca Totolo a pagina 6 parla della sostituzione dei popoli attraverso le politiche delle Nazioni Unite che mostrano di non gradire le strategie in tema di immigrazione targate governo Conte con Salvini responsabile del Ministero dell’Interno.

Sempre Scianca a pagina 12 mette bene in evidenza come la casta benestante liberaldemocratica professi un odio totale verso i poveri, a meno che gli stessi non siano extracomunitari o appartenenti a qualche minoranza politica; Alessandra Catto definisce il paradosso democratico che si sostanzia nel disprezzo verso i meno abbienti, caratteristica identitaria del rinnovato progressismo.

Paolo Borgognone tratteggia un ritratto della Società Erasmus, con il capitalismo che ha fra i suoi comandamenti quello di creare una gioventù postmoderna, liberal, edonistica e nomade. Carlo Larenzi sfodera un’analisi acuta sulle modalità attraverso le quali coloro che difendono l’Unione Europea sono i veri nemici dell’Europa della storia, quella che dovrebbe essere edificata intorno a valori comuni. Dichiararsi europei rappresenta in realtà non un contenuto ma un vuoto identitario.

Valerio Bendetti vola in Germania affermando il fatto che la Germania dovrebbe smettersela di giocare il ruolo di ragioniera ammantata di protestantesimo.

Lorenzo Zuppini rammentando Ratzinger che sostenne il diritto dei popoli a non emigrare; ci parla di multiculturalismo e buonismo, sottolineando come molte società si stiano basando sui disvalori dello sradicamento e dell’odio di sé. Francesco Borgonovo analizza invece quanto la società del progresso abbia capito che sia meglio rapirci all’interno delle nostre case con le reti sociali, dietro ad uno schermo per evitare di farci ragionare e di effettuare condivisioni nella comunità reale.

Il filosofo Diego Fusaro scrive in un commento a pagina 67 che la lotta ai simboli portata avanti dai vessilli anonimi e spenti del mondialismo sta dando vita ed il via ad una nuova schiavitù. L’homo novus de sinistra alimenta idiosincrasia e vomito per tutto ciò che lega l’essere umano alla terra, alle radici ed alle origini.

Cristina Gauri evidenzia nella sua rubrica come l’alleanza fra ideologia progressista ed economicismo liberista oggi voglia sdoganare dopo la teoria del genere (il c.d. gender), anche l’obbrobrio e l’orrore della pedofilia. Questa orribile pratica è già stata sdoganata da reato a disturbo mentale.

Questo ed altro nella rivista di controinformazione diretta da Adriano Scianca.

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