SAN FRANCESCO DI SALES

682

images32.jpg

Francesco di Sales (1567-1622) ebbe una vita breve ma straordinariamente intensa. Nato in una famiglia della piccola nobiltà savoiarda, fin da bambino fu avviato agli studi perchè nei programmi paterni era destinato ad occupare un posto al Tribunale di Chambèry e un seggio al supremo Senato della Savoia. Così ad 11 anni fu mandato a Parigi per compiere tutta la trafila degli studi umanistici del tempo, che gli avrebbero consentito, giunto a 21 anni, di entrare all’Università di Padova per laurearsi in Diritto.
Ma già durante il periodo parigino la sua attenzione fu attratta dalla teologia. In particolare nella Francia sconvolta dalle guerre di religione e dallo scontro fra cattolici e protestanti, il giovane Francesco fu influenzato dalle dottrine luterane e calviniste sulla predestinazione. Il suo animo delicato e scrupoloso lo induceva a pensare che per lui non vi sarebbe stata salvezza eterna, che mai e poi mai sarebbe potuto entrare nel novero dei “predestinati”.
Angosciato da tale supposizione ritrovò la pace interiore solo ai piedi di una statua della Madonna, mentre recitava la preghiera del “Memorare“.
Era questa l’antica preghiera di San Bernardo, che raccontava come al mondo non s’era mai udito che alcuno si fosse sinceramente affidato all’intercessione della Vergine Maria e poi fosse stato abbandonato
Con questa consolazione nel cuore Francesco di Sales affrontò dunque a Padova gli studi di Diritto, riuscendo a laurearsi brillantemente, nonostante una malattia lo avesse condotto quasi in punta di morte.
Nel frattempo aveva continuato a studiare teologia e, quando finalmente tornò nella terra natale, fu nominato “prevosto” del capitolo di Ginevra, praticamente la carica più prestigiosa della diocesi dopo quella del vescovo.
Aveva rifiutato, con grande dolcezza ma con altrettanta fermezza, la carica di senatore e tutti i programmi “laicali” che il padre negli anni aveva progettato per lui.
Ordinato sacerdote e infine vescovo di Annecy-Ginevra, di fatto potè esercitare il suo ministero nella città svizzera solo clandestinamente, visto che Ginevra, dominata dai calvinisti, era praticamente inaccessibile ai cattolici, bollati dal popolo come “papisti” e idolatri.
La sua straordinaria cultura umanista e l’affabilità dei modi, unite all’amore per l’apologetica, ne fecero però un apostolo instancabile, tanto che giunse a convertire oltre 25.000 persone. Nella sua opera di predicazione utilizzò soprattutto piccoli volantini che lasciava sotto l’uscio delle porte o attaccati ai muri. Per questo lo veneriamo come patrono dei giornalisti.

Preghiera a San Francesco di Sales
O vero prodigio di santità, glorioso San Francesco, che sapesti coniugare così bene la semplicità della colomba con la prudenza del serpente, la conversazione mondana con il raccoglimento del chiostro e con l’austerità del deserto; tu che ricolmo di tutti i doni del Santo Spirito sapesti aprire agli amanti della pietà una via del tutto nuova, cioè tutta facile e deliziosa per arrivare con certezza alla più sublime perfezione, ottienimi dal Signore la grazia che io cammini sempre fedele dietro la scorta infallibile dei tuoi santi insegnamenti, affinchè, vivendo come te a guisa di lucerna ardente e luminosa possa dopo avere santificato me stesso ed eruditi gli altri nella giustizia, divenire non solo ammiratore dei tuoi meriti, ma anche partecipe di quella gloria che tu già godi beato con i Santi e con gli Angeli nel Paradiso.
Amen.

L’Ora del Salento“, 21 gennaio 2006, pag.4

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui