SCHIAVE DALLA NIGERIA (L’Ora del Salento, 15 marzo 2008, pag.11)

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OSSERVATORIO GEOPOLITICO

nigeria_feb_2006.gif Nel giugno 2007 il traffico di Roma fu bloccato per la visita lampo di George W. Bush. Il presidente americano si sarebbe dovuto recare anche a Trastevere per incontrare, in forma privata, Andrea Riccardi e la sua Comunità di Sant’Egidio. Ma per motivi di sicurezza quella visita saltò. Non saltò invece l’incontro di Laura Bush con suor Eugenia Bonetti, una settantenne missionaria della Consolata che da anni si batte contro la tratta delle ragazze, in particolare di quelle nigeriane. Solo in Italia ce ne sono 30.000, tutte costrette alla prostituzione. Il traffico delle donne, secondo le Nazioni Unite, costituisce per volume d’affari il terzo business della criminalità organizzata, dopo il commercio delle armi e quello della droga.

Il primo a parlarmi di suor Eugenia fu don Cesare Lodeserto; adesso, nell’ultimo numero di “Mondo e Missione” (marzo 2008), rivista del Pontificio istituto missioni estere, all’interno di uno speciale tutto dedicato alle “schiave” che dalla Nigeria giungono in Italia, diverse pagine parlano di lei e della sua opera.

Insieme ad altre consorelle, tanto italiane che nigeriane, suor Eugenia Bonetti si prende cura delle ragazze di strada, che in qualche modo riescono a sfuggire al giro della tratta e a far ritorno nel loro paese. Qui sono accolte in strutture finanziate dall’ONU e dallo Stato; ma sono soprattutto l e cas e famiglia messe su da suore e da missionari il vero luogo di rinascita per tante ragazze psicologicamente distrutte.

In Nigeria le suore svolgono anche un’intensa attività di prevenzione, informando le giovanissime e le loro famiglie sui rischi cui vanno incontro quando le ragazze si lasciano adescare.

Le cause della tratta affondano in un misto di povertà, di ignoranza e anche di credenze magiche tradizionali, come il voudu.

Suor Eugenia Bonetti è conosciuta negli U.S.A. forse più che in Italia, visto che già nel marzo 2007, ancor prima della visita presidenziale a Roma, il Dipartimento di Stato statunitense le aveva assegnato il premio Donna Coraggio”.

A “Mondo e Missione” suor Eugenia racconta: “Ci sono ancora circa 30 mila ragazze nigeriane sulle strade italiane costrette a prostituirsi per pagare un debito assurdo: 50, 60, anche 80 mila euro. A volte anche di più! Ci vogliono anni prim a che riescano a riscattarlo. Alcune muoiono, altre vengono uccise …”

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