SCITI E SUNNITI LACERANO LA SIRIA

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In Siria si sta aprendo un nuovo “fronte caldo”. Dopo la Libia, sembra che l’interventismo americano (e francese!) voglia seriamente occuparsi di Damasco per rovesciare quel che resta del vacillante regime di Bashar al-Assad. In effetti in Siria da tempo (dal 2011) si sta giocando una efferata guerra tutta interna all’Islam. E’, anzi, una delle più classiche guerre intestine dell’Islam: quella che da sempre vede contrapposti gli Sciti ai Sunniti. In Siria la famiglia Assad fa capo alla minoranza alawita; ma questa, a sua volta, è una derivazione dell’Islam scita. Insieme ad Assad e agli Alawiti c’è una parte dei generali siriani che, sebbene di fede sunnita, sono da anni legati  al regime. In questo scontro un ruolo sempre più rilevante hanno le fazioni estremiste: da una parte Hezbollah, le cui milizie –armatissime- pare siano entrate dal Libano in Siria per sostenere i fratelli sciti; e dall’altra le organizzazioni terroristiche vicine ad Al Qaeda, che sono espressione del radicalismo sunnita.

A loro volta questi gruppi hanno i propri referenti regionali: Assad ed Hezbollah si appoggiano all’Iran scita; i suoi oppositori e le organizzazioni jihadiste si appoggiano all’Arabia Saudita, alla Turchia e, soprattutto, al Qatar.

E’ dunque uno scontro tutto interno all’Islam. A rimetterci è soprattutto la popolazione civile, che deve affrontare sofferenze di ogni tipo. E all’interno di tale popolazione, l’anello se possibile ancora più debole è rappresentato dalla minoranza cristiana, sia quella di origine siriana che i profughi provenienti dal vicino Iraq. Per loro l’odissea sembra non finire mai: figli di nessuno, sono costretti ad appoggiarsi ora all’uno ora all’altro leader musulmano per aver salva la vita. In ciò Assad offriva comunque delle garanzie minime, tollerando la presenza cristiana in nome della laicità bahtista (lo stesso partito di Saddam in Iraq). Ora i Cristiani sono allo sbando, come testimoniano il recente rapimento dei due vescovi (per fortuna rilasciati) e le violenze contro i religiosi e i tanti civili inermi.

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