TALEBANISTAN (L’Ora del Salento, 13 dicembre 2008, pag.11)

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talebani01gDopo gli attentati di Bombay i servizi segreti pakistani sono chiamati in causa dall’India per l’ambiguità dei loro rapporti con il terrorismo. Secondo l’opinione di autorevoli analisti una tattica che al Qaeda cerca di utilizzare è quella di aumentare la tensione tra India e Pakistan, perché ciò porterebbe le forze armate pakistane ad allontanarsi dal confine afghano e a dispiegarsi lungo il confine indiano, innescando una sorta di escalation di tensione tra i due Paesi. Al Qaeda avrebbe così più ampi spazi di manovra nel condurre le proprie operazioni nell’ indefinito territorio a cavallo fra Pakistan ed Afghanistan, dove transitano armi, kamikaze e droga.

I recenti attacchi di Bombay, considerati dall’ India il proprio 11 settembre, si sono rivelati sofisticati per la tecnica militare con cui sono stati condotti, diversi dai precedenti e con partecipazione anche di kamikaze. Secondo Ahmed Rashid, giornalista ed intellettuale pakistano, molto ascoltato dal neo-presidente statunitense Barak Obama, i talebani non sono più un fenomeno afghano, ma costituiscono un fenomeno regionale. Ci sono – afferma Rashid in un suo recente libro sulla “Polveriera Asia” – talebani in Pakistan ed in Asia Centrale, e domani potrebbero essercene anche in India. Ci sono molti gruppi in Europa che sono stati addestrati da al Qaeda. Ci sarebbe dunque bisogno di una strategia regionale, per contrastare un fenomeno che è diventato regionale. In passato al Qaeda era in Afghanistan, ora è in Pakistan ed in Asia Centrale. La percezione tra gli afghani – scrive Rashid – è che i talebani stiano vincendo e che la NATO stia perdendo. Per i talebani è difficile controllare le città; ma allo stesso tempo la NATO non riesce a riprendersi le zone rurali. Né riesce a farlo l’ esercito o la polizia afghana, sprovvisti di personale sufficiente. E’ una posizione di stallo che Barak Obama intende superare dirottando dall’Iraq, semi-pacificato, nuove truppe e nuove risorse.

Per Ahmed Rashid resta aperto un altro grande problema, riguardante la leadership dei talebani che attualmente risiede in Pakistan e a cui fu dato rifugio dall’ex presidente Pervez Musharraf e dall’intelligence pakistana. Da un lato il Pakistan aiutava gli americani a catturare i membri di al Qaeda in Afghanistan e dall’ altro ospitava e dava rifugio alla leadership dei talebani afghani. Questa ambiguità del Pakistan, spesso irretito dalle sirene islamiste radicali, è un nodo al pettine che prima o poi dovrà essere sciolto. Almeno fino a quando il Pakistan continuerà a godere dei cospicui aiuti occidentali.

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