Dal sito alleanzacattolica.org le riflessioni di Luca Bucca:
“Come già nelle due edizioni precedenti, anche quest’anno la Manifestazione nazionale per la Vita, che si terrà il prossimo 22 giugno a Roma, si concluderà con il concerto dei The Sun. Quest’anno l’evento cadrà a distanza di 15 anni dal giugno 2009, quando il gruppo pubblicò il primo singolo, 1972, che anticipò l’uscita, l’anno successivo, del primo album, segnando l’inizio di un nuovo corso per la band che, dopo anni di successi e di eccessi, era arrivata a un punto di rottura tra i componenti del gruppo. La frattura si ricompose grazie alla conversione al cattolicesimo prima del cantante Francesco Lorenzi e poi di tutti gli altri musicisti. Il genere musicale può piacere o meno, ma una storia di conversione come questa è certamente sorprendente e da raccontare. Inoltre il 31 maggio scorso è uscito il loro nuovo singolo, Senza te non si può fare, in collaborazione con il cantante evangelico Angelo Maugeri, in occasione dell’uscita in Italia della quarta stagione della serie The Chosen (anche qui un evangelico, il regista, e un cattolico, l’attore che interpreta Gesù), incentrata sulla vita di Gesù, i cui primi due nuovi episodi sono stati proiettati al cinema dal 14 al 18 giugno. Impegno pro life, conversioni, musica, serie tv, cattolici, evangelici, storie e vite che si incontrano e che si intrecciano. E probabilmente la testimonianza di una manifestazione, il messaggio di una canzone, la realizzazione di una serie tv sono solo alcune modalità efficaci per annunciare Cristo o semplicemente ribadire verità naturali a un mondo sempre più disperato, mezzi da utilizzare per la nuova evangelizzazione e, perchè no, per un sano ecumenismo.
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Anche l’ideologia green, presto o tardi, deve fare i conti con la realtà. È quanto sta accadendo con le auto elettriche, sulle quali l’Unione Europea ha puntato parecchio negli ultimi anni, salvo dovere adesso ricorrere a un aumento dei dazi sui veicoli provenienti dalla Cina, come già fatto anche dagli USA, per arginare il vantaggio delle aziende cinesi sui mercati internazionali, dovuto ai sostegni che ricevono in patria. Si tratta di uno schema che probabilmente vedremo presto replicarsi anche in altri settori e per altri prodotti cari all’ideologia ambientalista.
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