TRA VECCHI E NUOVI 007: UNA GUERRA DI SPIE (L’Ora del Salento, 26 gennaio 2008, pag.11)

710

putin_210.jpg OSSERVATORIO GEO-POLITICO

Vladimir Bukovskij, già dissidente russo ai tempi dell’U.R.S.S. e adesso nuovamente esule a Cambridge (da quando Vladimir Putin ha preso pieni poteri a Mosca), ha pubblicato vari libri-denuncia sulla collusione fra vecchi e nuovi apparati dei servizi segreti (ex KGB), che in Russia di fatto continuano a comandare senza soluzione di continuità. E non si tratta soltanto delle recriminazioni di un ex internato che ha sperimentato tutta la violenza della psichiatria sovietica. A più riprese i capi dell’MI5, l’intelligence britannica, segnalano che la fine della guerra fredda non ha comportato alcuna significativa riduzione nel numero e nelle attività delle spie russe all’ interno del Regno Unito. Si spiega così il livello di massima tensione fra il premier laburista Gordon Brown e il Cremlino, le cui pesanti intimidazioni hanno portato alla chiusura degli uffici del British Council (gli Istituti di cultura britannici) a San Pi etroburgo e a Yekaterinburg.

Riporta la notizia “Il Messaggero” di lunedì 21 gennaio, riferendo altresì che Londra per reazione vorrebbe espellere in massa le spie russe, almeno 34 diplomatici, alcuni dei quali direttamente implicati nel brutto affare dell’omicidio di Aleksandr Litvinenko, ucciso a Londra nel novembre 2006 con il polonio radioattivo.

Di fatto Londra accoglie una vasta comunità di circa 70.000 russi, molti dei quali ex membri di rilievo dell’apparato sovietico, oggi per varie ragioni in rotta di collisione con il Presidente Putin e con il nuovo establishment del FSB (l’ex KGB).

D’altro canto a Mosca circola gente quanto mai sospetta per gran parte dell’Occidente. Nel suo ultimo libro “URSS-EURSS ovvero il complotto dei rossi” (Spirali, 2007), Bukovskij afferma che, anche se l’Unione Sovietica è crollata, la Russia di oggi continua a vendere armi a tutti i cosiddetti eserciti e movimenti di liberazione a suo tempo prodotti – in serie – dall’U.R.S.S. Non solo: “… Per esempio, si sa che uno dei maggiori fornitori d’armi di Al Qaeda è un russo: si chiama Viktor Bout, è ricercato dalle polizie di tutto il mondo, mentre lui vive tranquillo a Mosca, allo scoperto. Quando la polizia occidentale che gli dà la caccia chiede informazioni ai colleghi russi, rispondono che è introvabile” (pag. 102).

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui