Dal sito www.informazionecorretta.com leggiamo e pubblichiamo il commento di Manfred Gerstenfeld (Traduzione di Angelo Pezzana): “Quando il dittatore Fidel Castro è morto lo scorso dicembre, il Washington Post ha pubblicato un articolo che descriveva così il suo regime criminale: “Fece uccidere i rivali politici, usò gli squadroni della morte per eliminare migliaia di cubani, sostenne il terrorismo, si alleò con i dittatori più spietati sulla faccia della terra, costruì un numero enorme di campi di concentramento e prigioni, incarcerando più di quanto non abbiano fatto altri dittatori, incluso Stalin, usando la pratica della tortura e condannando a morte senza processi.”
Il 20% della popolazione ha abbandonato il paese.
Soltanto nel 2015 il Dipartimento di Stato Usa ha cancellato Cuba dall’elenco degli Stati che sostengono il terrorismo, sette anni dopo le sue dimissioni da presidente.
Nessuna organizzazione che difende i diritti umani è mai riuscita a stimare quante decine di migliaia di cubani sono stati uccisi durante il regime di Castro.
Eppure la durata della sua dittatura e i crimini commessi l’avevano reso l’esempio perfetto in quanto a violazioni di tutti i diritti umani avvenuti sotto il suo potere.
Ci saremmo attesi in occasione della sua morte interventi da un vasto schieramento di governi democratici, politici, leader, sui crimini che aveva commesso.
In realtà, le reazioni sono state di tre tipi: positive, negative, neutrali.
Tra le negative, la più forte è stata quella di Donald Trump: “Oggi il mondo prende atto della morte di un brutale dittatore che ha oppresso il suo popolo per sessant’anni. L’eredità di Fidel Castro sono gli squadroni della morte, la corruzione, le sofferenze inimmaginabili causate, la povertà e la negazione totale dei fondamentali diritti umani”. Il senatore Ted Cruz ha detto: “La morte di Fidel Castro non resusciterà le migliaia di vittime né darà conforto alle loro famiglie. Oggi le ricordiamo e onoriamo i coraggiosi che hanno combattuto da soli la battaglia contro la brutale dittatura comunista imposta a Cuba.”
L’elenco di coloro che l’hanno invece elogiato è molto più lungo. Ne citerò solo alcuni. Vladimir Putin, presidente russo: “Fidel Castro è stato un vero e sincero amico della Russia. Ha dato un enorme contributo alla formazione e sviluppo delle relazioni Cuba-Russia e una cooperazione strategica in tutti i campi”.
Il presidente del Sud Africa Jacob Zuma, ha avuto parole affettuose, ringraziando Castro per l’aiuto dato nella lotta per mettere fine all’apartheid: “Castro si è identificato con la nostra battaglia anti-apartheid, spingendo i cubani a condividerla. In memoria del presidente Castro, deve essere mantenuto e rafforzato lo stretto legame di solidarietà, cooperazione e amicizia fra il Sud Africa e Cuba”.
Michael D.Higgins, presidente dell’Irlanda, ha affermato: ”Fidel Castro sarà ricordato come un gigante fra tutti i leader impegnati non solo nella libertà del loro popolo ma per tutte popolazioni oppresse e escluse del pianeta”.
Il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas ha definito Castro “un leader che speso la sua vita lottando per il trionfo della giustizia”.
Justin Trudeau, Primo Ministro del Canada, il cui padre ebbe un lungo rapporto di amicizia con Castro, ne ha ripulito l’immagine con parole più entusiaste di tutti gli altri leader occidentali: “Fidel Castro è stato il massimo leader che ha servito il suo popolo per quasi mezzo secolo. Rivoluzionario leggendario e oratore, Castro ha migliorato in maniera significativa l’educazione e la sanità dei suoi cittadini”. Queste parole sono state giudicate molto severamente in Canada. Dopo le proteste pubbliche, Trudeau decise di non partecipare al funerale.
Il Primo Ministro della Spagna, Mariano Rajoy, ha inviato le sue condoglianze al governo e al popolo cbano via twitter, descrivendo Castro come “una figura di importanza storica”. Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione Europea, ha inviato il tweet: “Con la morte di Fidel Castro, il mondo ha perso un uomo considerato da molti un eroe”.
Jimmy Carter, ex presidente Usa, ha detto: “Rosalyn ed io, inviamo le nostra simpatia alla famiglia Castro e al popolo cubano per la morte di Fidel Castro”.
Jeremy Corbyn, leader del Partito Laburista inglese, dopo l’insieme dei giudizi espressi molte volte, ha detto: “La morte di Fidel Castro consegna una altissima figura alla storia moderna, alla indipendenza delle nazioni e al socialismo del 20° secolo. Il Partito Laburista ha inviato al funerale Emily Thornberry, Segretario-ombra agli Esteri”. Il movimento americano Black Lives Matter, che accusa Israele di genocidio, ha elogiato Fidel Castro affermando: “Sebbene nessun leader sia senza difetti, dobbiamo respingere la retorica della destra e difendere El Comandante”.
Per questi ipocriti le vite di tutto coloro che sono stati uccisi da Castro evidentemente non contano.
Nel terzo gruppo vi sono le dichiarazioni neutrali.
Il Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon ha detto: “In questo momento di lutto nazionale, offro il sostegno dell’Onu e la vicinanza alla popolazione dell’isola”.
Il Presidente socialista francese François Hollande ha rimpianto la perdita di una delle figure più rilevanti nel mondo, augurandosi il riavvicinamento tra l’Havana e Washington, mentre non fa fatto cenno ai diritti umani sotto il regime di Castro. Ha aggiunto: “Fidel Castro è una figura imponente del 20° secolo, ha incarnato la rivoluzione cubana, le sue speranze e le successive disillusioni”. La Francia ha voluto comunque essere presente al funerale, inviando Ségolène Royal, Ministro dell’Ambiente, che ha affermato: “Non ci sono prigionieri politici a Cuba” e -riferendosi al regime di Castro – l’ha definito come una “democrazia”. Il governo francese è stato poi obbligato a chiarire questi controversi, o per meglio dire platealmente falsi, commenti.
È sufficiente paragonare le affermazioni di Trump per vedere come Obama ha nascosto la verità: “La storia registrerà e giudicherà l’enorme impatto di questa singolare figura nei confronti del suo popolo e del mondo”.
Per essere sicuri che non venisse male interpretato lo stravolgimento della verità da parte del Presidente, John Kerry, Segretario di Stato Usa, ha dichiarato: “Noi estendiamo oggi le nostre condoglianze al popolo cubano, mentre piangono la morte di Fidel Castro. Per più di mezzo secolo ha svolto un ruolo in apparenza esterno alle loro vite, influenzando politica e affari regionali e persino globali”.
Questo elenco di ipocrite affermazioni – con l’eccezione di chi ha detto la verità come Trump e Cruz – riflette lo stato pietoso del mondo. Tra le dichiarazioni positive o neutrali su Castro vi sono i leader che criticano Israele. Condannano la costruzione di alcune abitazioni aldilà della linea verde, mentre nello stesso tempo sono favorevoli o neutrali verso un uomo responsabile di omicidi di massa, abusi enormi nel campo dei diritti umani e grande esportatore di terrorismo.”.