Le rassegne stampa di questi giorni sono state caratterizzate dalla figura del nuovo Papa: l’importanza non è soltanto spirituale, perché si tratta di un personaggio che potrà indicare la strada da seguire anche sul territorio della geopolitica.
Ogni tempo ha le sue difficoltà e il successore di Pietro le ha incarnate sempre stagliandosi e contestualizzandosi nella sua epoca: Giovanni Paolo II ebbe il ruolo determinante di abbattere ideologicamente e concretamente il comunismo; Benedetto XVI – a detta di illustri pensatori secolari – è stato il più grande filosofo degli ultimi decenni ed ha combattuto contro il nichilismo ed il relativismo; Francesco invece con il segreto della sua empatia e la capacità di comunicare concetti profondi con elementi basici ed un linguaggio semplice ha spostato il discorso nei confini del sociale e delle periferie esistenziali.
Papa Francesco è stato spesso travisato quando parlava di povertà: il suo non era un programma pauperista, ma con quel sostantivo intendeva un bisogno di ricchezza interiore, intellettuale, di una redistribuzione economica delle risorse più equa e razionale. Dialogava con tutti, e questo è il primo dovere di un cristiano…
Risuonano allora intelligentemente le parole dell’attuale Pontefice, al quale è stato passato il pallone per vincere la partita mondiale di un benessere e di una qualità della vita che mettano davvero al centro la Persona.
Nel corso del primo incontro formale con i cardinali, Papa Leone XIV ha parlato di intelligenza artificiale: “Una delle questioni più critiche che l’umanità deve affrontare”.
“Ai nostri giorni, la Chiesa offre a tutti il tesoro del suo insegnamento sociale in risposta a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi nel campo dell’intelligenza artificiale che pongono nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro”, ha detto il nuovo Papa ai membri del clero.
Il nome ha sempre un suo destino tracciato: se Francesco lo ha marcato con una scelta di campo ben definita, nella opzione di Leone-Prevost è stato richiamato Leone XIII e la sua Rerum Novarum, per rilanciare la Dottrina Sociale della Chiesa.
I grandi temi del sociale, da coniugare con la centralità della Persona, e le esigenze legate alla sicurezza collettiva vanno agganciati alle sfide difficili che presenta il mondo tecnologico iperconnesso, che spesso, troppo spesso, perde i connotati dell’umanità e della gentilezza.
E’ necessario governare tutti questi eventi, per cui lasciamo lavorare Papa Leone XIV, che sicuramente saprà farsi carico dell’eredità dei suoi illustri predecessori.
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