UN VOTO PER L’ITALIA (di David Taglieri)

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Santa Caterina da Siena e San Francesco d’Assisi, patroni d’Italia

Mentre il maltempo imperversa su tutta Italia, si avvicina la data della scelta, quella fondamentale che determinerà le prossime politiche della Penisola; ovviamente si spera in venti di novità soprattutto per quel che riguarda l’intricato ed impervio mondo del lavoro, questione nemmeno sfiorata dagli ultimi quattro governi antidemocratici.  Nonostante la melassa di annunci e nonostante i dati dell’Istat, interpretati a proprio uso e consumo dal Pd. 

Nel comunicare i dati sui nuovi occupati, l’Istat scrive testualmente che l’aumento è determinato esclusivamente dai dipendenti a termine, mentre calano i permanenti e rimangono stabili gli indipendenti. Insomma aumentano soltanto i lavoratori precari, quelli che magari hanno un contratto che dura un solo mese e poi il mese successivo vivono nell’ansia di non sapere se il contratto verrà rinnovato o meno”. Lo afferma Elvira Savino, deputata pugliese di Forza Italia.

Così il Pd, a corto di argomenti seri, ha ricominciato a cavalcare l’antifascismo militante, agitando la spauracchio dei presunti pericoli rappresentati da Forza Nuova, Casa Pound e della stessa Lega, e perdendo sempre di più il contatto con le periferie, gli operai e la base sociale. Perdendo soprattutto il contatto con i bisogni più veri dei cittadini, che chiedono sicurezza per le strade e nelle proprie case contro la delinquenza comune e quella organizzata.

Anche un intellettuale ex di sinistra come Diego Fusaro, in linea con le battaglie a favore della vita e della famiglia tradizionale, ritorna spesso sul fatto che la versione left odierna abbia spostato i suoi punti programmatici dalla rivendicazione dei diritti sociali alla dimensione domestica delle opzioni riguardanti la vita personale (gender, fine vita, ecc.). Non si sa come risolvere i problemi e si usano armi propagandistiche di distrazione di massa che, però, poco interessano a chi non arriva a fine mese, sia esso bianco o nero.

L’apertura indiscriminata ai migranti rischia poi di creare lo scontro fra i popoli mentre le cooperative ci sguazzano e ci lucrano.

L’ex sindaco di Roma Walter Veltroni, padre storico dei guai odierni presenti nella capitale, fa campagna elettorale per Gentiloni, insistendo sul leitmotiv che accomuna le posizioni cattocomuniste da sempre, ovvero il Berlusconi nemico da abbattere. Almeno però gli riconosciamo che dal Teatro Eliseo di Roma ha chiuso le porte alle larghe intese. Una buona notizia trasversale.

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