VOTARE CON COSCIENZA SENZA DIMENTICARE I VALORI CRISTIANI (a cura di Francesco De Marco e dello staff di BLOG CATTOLICI)

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Ricordiamo a tutti gli amici, che se il Paese è sull’orlo del baratro, la causa è dovuta ad una crisi economica che non è solo italiana, bensì mondiale e che ha avuto avvio nel 2008 in seguito ad una crisi di natura finanziaria.

Proprio grazie alle politiche delle banche centrali, a partire da quelle adottate dalla FED, che favorirono il basso costo del denaro, venne incentivata una più facile erogazione del credito alle famiglie, spinte ad indebitarsi in misura crescente per alimentare i consumi, ed agli speculatori (banche d’investimento, imprese e fondi finanziari), portati a effettuare investimenti sui mercati finanziari con la conseguente creazione di bolle speculative, con ricadute poi sull’economia produttiva.

Questa è la premessa che ci deve far riflette! Non crediamo che attraverso un voto di protesta si possa ottenere un cambiamento positivo utile a risolvere le problematiche del Paese. Anzi siamo proprio sconcertati e crediamo che votare alcuni nuovi movimenti sia pericoloso per la stabilità della democrazia e per il futuro del Paese.

Chi ha una visione cristiana della vita dovrebbe continuare sempre a considerare i principi non negoziabili come quei valori che sono alla base della nostra civiltà.

Come sapete, la Santa romana Chiesa non può imporre a nessun partito questi principi, ma ha il dovere e l’obbligo morale di far riflettere noi cristiani sulla responsabilità nel contribuire con il voto alla realizzazione di un programma politico.

Proprio per questo, noi dobbiamo necessariamente conoscere l’insegnamento della Santa Chiesa e non possiamo evitare di confrontarci con esso. Un cristiano dovrebbe avere gravi ragioni per non seguire la Chiesa sui “principi non negoziabili”, perché sono strettamente connessi con la fede e con la visione della vita che ne deriva.

Quindi, l’elettore cristiano non può in coscienza esimersi dal valutare il programma dei partiti e verificare se i principi sono salvaguardati o negati.

Questo è il punto!

In particolare alcuni partiti lontani dal centro destra non si sono mai impegnati nella difesa dei nostri valori e a causa delle varie alleanze, non potranno farlo neppure in un futuro.

Non spetta certo a noi dare patenti di cattolicità, però ci domandiamo come possano alcuni personaggi conciliare il loro cattolicesimo con la militanza in un partito che, per bocca del suo segretario politico, promette, in caso di vittoria, di provvedere a tempi brevi alla regolamentazione delle coppie di fatto e al matrimonio tra omosessuali, ossia allo sfascio della famiglia naturale.

Il “centro-sinistra” è programmaticamente avverso ai più importanti principi non negoziabili (la vita dal concepimento alla sua fine naturale, la promozione e la tutela della famiglia naturale, composta da un uomo e una donna).

Questo “centro” è un enigma. Per il suo leader, le suddette indicazioni della Chiesa non sono certo la cosa più importante e la decisione di lasciare “libertà di coscienza” a coloro che, nelle sue liste, verranno eletti in Parlamento la dice lunga. In aggiunta, si prospetta persino una probabile alleanza con il “centro-sinistra”, da realizzarsi dopo la tornata elettorale.

In tal caso, dei suddetti principi non si troverà traccia!

Ci risulta anche difficile capire come un cattolico non consideri il fatto che Monti è l’uomo dell’Europa, di questa Europa che continua a rifiutare quei principi non negoziabili richiamati quasi quotidianamente dal Santo Padre e che ha deciso di non inserire nella sua Costituzione il riferimento alle comuni radici cristiane.

Non ci rimane che chiedere aiuto alla Provvidenza per sperare di avere un futuro migliore anche per i nostri figli. Richiamiamo le indicazioni di Benedetto XVI, il quale parlando di “una nuova generazione di cattolici impegnati in politica”, ha tracciato in cinque punti il profilo di riferimento:

“coerenza con la fede professata”, “rigore morale”, “capacità di giudizio culturale”, “competenza professionale”, “passione di servizio”; punti ispirati alla Dottrina sociale della Chiesa, nel rispetto della legalità, nel diritto al lavoro, nella libertà di scelta educativa della famiglia e con soluzioni efficaci alla emergente povertà, con una rinnovata coscienza comunitaria. 

http://www.blogcattolici.blogspot.com/

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