VOTO SCONTATO IN RUSSIA. SORPRESA IN VENEZUELA (L’Ora del Salento, 8 dicembre 2007, pag.11)

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liberato.jpg OSSERVATORIO GEO-POLITICO (a cura di Roberto Cavallo)

Le elezioni parlamentari russe sono state archiviate nel segno del trionfo del Presidente Vladimir Putin, ma anche nella unanime consapevolezza della loro dubbia legittimità, confermata non solo dagli osservatori internazionali assenti (l’OSCE) ma anche da quelli comunque presenti (Consiglio d’Europa).

Ma la stessa domenica 3 dicembre 2007 ha riservato un esito elettorale tutt’ altro che scontato come quello russo. In Venezuela il popolo era chiamato ad esprimersi sul nuovo progetto di riforma della Costituzione fortemente voluto dal Presidente Hugo Chavez: ben 69 gli articoli della Carta costituzionale oggetto di modifica. Tra i più importanti quelli riguardanti la rielezione senza limite di mandati per il Presidente della Repubblica, la ridefinizione della proprietà privata in senso collettivista, la censura sulla stampa, la riduzione dell’orario di lavoro e la fine dell’indipendenza della Banca centrale. <!–more–>Estremamente rilevante poi l’intervento sul ruolo delle forze armate, non più “una istituzione essenzialmente professionale, senza appartenenza politica, organizzata dallo Stato per garantire l’indipendenza e la sovranità della Nazione”, ma una specie di nuova milizia “popolare ed antimperialista”, strumento della rivoluzione permanente “ bolivariana”, costituita sul modello castrista. Il progetto di Chavez è stato respinto dalla maggioranza del popolo venezuelano, che al referendum del 3 dicembre si è espresso chiaramente contro la politica del Presidente.

Da notare poi che quasi il 45% dei Venezuelani ha ignorato l’appello al voto, disertando le urne. Nonostante la pressante propaganda condotta dal regime, uno schieramento trasversale è riuscito a mobilitarsi all’interno della società civile, comprendendo i partiti d’ opposizione, qualche esponente deluso del la stessa compagine governativa, gli studenti, la Chiesa cattolica. Il Vicepresidente della Conferenza episcopale venezuelana, Mons. Roberto Luckert, aveva definito “moralmente inaccettabile” il progetto costituzionale, e non a caso la Chiesa nel suo insieme era stato oggetto di esplicite minacce da parte dello stesso Chavez. In particolare le ire presidenziali negli ultimi giorni si erano abbattute sul Cardinale Jorge Urosa Savino (nella foto)e sul rettore dell’Università Cattolica Andres Bello (fonte ANSA).

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