CRISTIANI E MUSULMANI IN NIGERIA (di padre Piero Gheddo)

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GHEDDODal sito www.gheddopiero.it  riprendiamo e pubblichiamo il seguente articolo del famoso missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere:

“Dopo i massacri di cristiani nel gennaio e febbraio scorsi, la Nigeria è scomparsa dalle prime pagine dei giornali, ma continua a vivere una situazione difficile che ogni tanto esplode in lotte e scontri violenti con decine di morti fra popolazioni del Nord e quelle del Sud, di etnie e soprattutto di religioni diverse, musulmani al Nord e cristiani (o animisti) al Sud. La Nigeria è comunemente definita “il gigante dell’ Africa” , con circa 150 milioni di abitanti, con un tasso di crescita del 2,2% (tre milioni l’anno), seguita da Egitto (73 milioni), Sud Africa (48) e Congo (42). Un paese esteso tre volte l’Italia con tante risorse naturali (l’ottavo produttore di petrolio al mondo), ma purtroppo anche uno di quelli a maggior rischio di violenz e int er-etniche, con una delle Chiese locali più vive e in maggior crescita.

La storia dell’indipendenza nigeriana dall’Inghilterra (1960) è fra le più tormentate, con nove colpi di stato in 50 anni, una sanguinosissima guerra civile (Biafra, 1967-1970, un milione e mezzo di morti) e un sistema democratico che funziona poco, anche se la Nigeria, con le sue università, ha una élite intellettuale e politica di primo piano. Lo stato non riesce ad imporre la sua autorità poiché, con un popolo diviso a metà fra musulmani e cristiani, lo Stato conta poco, più importante l’appartenenza alla propria etnia e religione.

Sono stato in Nigeria nel 1985 e 25 anni fa cristiani e musulmani convivevano con difficoltà (nelle regioni islamiche i cristiani erano cittadini di serie B), ma senza gravi violenze di massa. La situazione è andata peggiorando negli ultimi tempi, da quando si è esteso anche nella Federazione nigeriana l’influsso dell’estremismo islamico espresso dall’ideologia di “Al Qaida” ed è particolarmente grave nei 12 stati del Nord (su 36 federati) che hanno adottato la “Sharia” (legge islamica) come legge di stato

La situazione è complessa e anche i cristiani hanno le loro colpe, specialmente l’avventata e indebita propaganda religiosa di sette cristiano-pagane (più di cento), che predicano Cristo ma nelle regioni e fra le popolazioni islamiche battezzano facilmente (mentre la Chiesa cattolica richiede due anni di catecumenato) e usano gli aiuti economici come strumento di penetrazione cristiana, come d’altronde fanno i musulmani in Africa.

In queste difficili situazioni, i cattolici sono circa 21 milioni (più numerosi i protestanti delle varie Chiese e sette), con un buon numero di conversioni dall’animismo e numerose vocazioni sacerdotali e religiose. In Nigeria c’è maggior il seminario cattolico nel mondo, quello teologico di Enugu con più di 600 alunni! Il presidente della Conferenza episcopale, mons. Felix Adeosin Job ha dichiarato all’Osservatore Romano: “Siamo una Chiesa povera, ma grazie a Dio stiamo vivendo un periodo luminoso di crescita. Molte persone sono giunte a conoscere e amare Cristo e ad accettarlo come loro Dio. I nostri cristiani lo sono di fatto. Quelli che alla domenica non vengono in chiesa sono una minoranza”. I giovani cristiani della Nigeria aprono il cuore alla speranza. La Chiesa attraversa una crisi nel nostro paese e in Europa, ma fiorisce specialmente nel mondo non cristiano. Lo Spirito Santo non dorme mai, non va mai in pensione e neppure in vacanza.

Segnalo agli amici lettori che lunedì prossimo parlerò della Nigeria in una catechesi su Radio Maria (ore 21-22,30) e qualche tempo dopo si potrà trovare il testo della conversazione nel mio Sito (vedi qui sotto).”

www.gheddopiero.it

Piero Gheddo

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