IL CONSERVATORE DEL FUTURO (di David Taglieri)

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conservatore-giornaleGuardare indietro è l’unico modo per andare avanti: è questo il motto di Francesco Giubilei, blogger de “il Giornale” e direttore di Historica Edizioni. Il giovane scrittore giornalista ha scritto per la collana Controcorrente  “Il Conservatore del futuro” (pagg. 47, Edizioni “il Giornale – Fuori dal coro”).

Dalle puntuali e nette descrizioni di Giubilei emerge la fisionomia e la biologia di un conservatore contestualizzato nel suo tempo. Proprio vivendo il tempo   presente figlio del passato, il soggetto ragionevole, riflessivo ma allo stesso tempo pragmatico, non rifiuta la modernità, ma la mette in discussione, bollando e scongiurando mode e imposizioni di pensiero dell’era corrente.

Si stigmatizza all’interno del saggio il continuo ricorso da parte di un certo mondo post contemporaneo, modaiolo, alternativo ma decisamente conformista, a stelle polari di un linguaggio istituzionalmente solenne, ma privo di profondità filosofica e di compendiosità di azione e pensiero. Relativismo, multiculturalismo, democrazia e democratizzazione: queste le icone del linguaggio alla moda, che fa impazzire i salotti “buoni” dell’informazione.

“Il Conservatore del futuro” parte dall’analisi prepolitica ed inevitabilmente culturale, ribadendo come queste due discipline debbano venire prima di politica ed economia, accompagnandole anche nel loro sviluppo naturale.

Si passa all’ecologia, con la differenza fra fanatismo ecologico, e reale attenzione al territorio, contenitore e patria dell’arte, dell’architettura e della vita relazionale dei popoli. Quindi si prende la strada della sovranità nazionale, legata alla gestione dell’esistente e all’organizzazione dell’economia in tutte le sue declinazioni.

Da questo canale Giubilei nel suo saggio si immette nel fiume del dibattito sull’Europa, sull’aderenza o meno alle strategie continentali, connesso agli interrogativi sulla centralità dell’Europa delle Patrie.

Si giunge così al discorso sulla famiglia, cemento prima biologico e naturale e in seconda analisi culturale della società. Il conservatore di oggi in tal senso è nipote lontano del principio di realtà e ispira la sua visione al buon senso e, passo successivo, al diritto naturale.

Tale diritto naturale dovrebbe rappresentare la verità, ma, in virtù di un certo relativismo lobbistico e snobbistico, vive una crisi senza precedenti a causa dei continui attacchi della modernità.

Giubilei affronta con piglio determinato e dinamico anche le tematiche della sicurezza, dell’immigrazione e della religione, fortemente correlate l’una con l’altra. Lontano da becere volgarità e scontati razzismi, spiega con passione il concetto di fratellanza con il lontano, che porta con sé tradizioni e storia scappando dalla guerra, ma allo stesso tempo si mette in guardia l’Italiano dai barbari di fuori e di dentro, che vorrebbero sottrarci il nostro passato.

Un piccolo sguardo dal cannocchiale anche sul mondo del web: il conservatore non condanna i social network, se gli stessi sono in grado di costruire dei ponti che migliorino le reali relazioni umane. Tali rapporti devono però svilupparsi all’aria aperta, per recuperare il senso della comunità e per guardarsi negli occhi, toccarsi con le mani, sorridere uno di fronte all’altro, senza finti smile e “mi piace”.

Internet è il mezzo, in altre parole, non il fine.

Conservare vuol dire selezionare il passato, viverlo nel presente accordandolo alle novità e proiettarlo nel futuro realizzando il miglior interscambio fra oggi ieri e domani.

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