A CUBA L’IRA DEL COMUNISMO CONTRO I DISSIDENTI: IL CASO CARDET

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Eduardo Cardet, picchiato e imprigionato a Cuba
Eduardo Cardet, picchiato e imprigionato a Cuba

Le agenzie di stampa ibero-americane passano una notizia che sulla stampa italiana quasi non esiste: quella dell’arresto a Cuba di Eduardo Cardet, coordinatore nazionale dell’Mcl, Movimento Cristiano di Liberazione. Ad oggi l’uomo si trova ancora detenuto in carcere per ordine delle autorità, mentre l’ennesima richiesta di scarcerazione su cauzione presentata dal suo avvocato è stata respinta: l’uomo è stato considerato un soggetto «altamente pericoloso». Eppure verrà processato sulla scorta di accuse risibili, in sostanza per reati comuni. Possibile che a carico di un individuo, dipinto come un temibile criminale, non vi siano capi d’imputazione più seri? Ma tant’è: è questo il prezzo richiestogli per il fatto di voler vivere con coraggio la propria fede in un Paese, in cui le lancette della Storia si sono fermate ai tempi del comunismo spinto. Il Movimento cristiano di liberazione (MCL) ha chiesto al Vaticano di intervenire per salvare la vita del suo coordinatore nazionale, Eduardo Cardet, la cui situazione è “veramente critica”, dopo essere stato picchiato e arrestato il 30 novembre a Holguin (Cuba), dove è stato imprigionato in attesa di giudizio per la sua leadership di opposizione e la critica a Fidel Castro.

Il Movimento ha inviato una lettera al Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin. Secondo quanto dichiarato da Michele Trotta, rappresentante in Italia del Movimento, “in termini di diritti umani, poco è cambiato a Cuba; piuttosto con la morte di Fidel Castro tutto si è deteriorato al punto che hanno scatenato una serie di arresti e sequestri senza precedenti.”

La cosa più preoccupante per Trotta è proprio l’arresto del Dr. Eduardo Cardet Concezione, che è “nella sostanza, il successore di Oswaldo Payá”. 

Michele Trotta è da molti anni rappresentante italiano del Movimiento cristiano de liberacion (MCL), fondato da Oswaldo Payá, il sindacalista e difensore dei diritti umani morto a Cuba in circostanze molto dubbie (delitto di Stato?) in un incidente stradale il 22 luglio 2012.

La sorella di Eduardo Cardet è stata ricevuta alcuni giorni fa dal vescovo di Holguin, mons. Emilio Aranguren. Chi di lui pare essersi dimenticato, invece, sono la grande politica ed i mass-media a livello internazionale, che ancora piangono la “perdita” del caro Fidel ….

 

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