GIOCARE D’AZZARDO

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(di Francesco Cavallo)

 

gratta20e20vinci203Un fiume di denaro che, in tempo di crisi economica, continua a lasciare, in misura sempre maggiore, soprattutto le tasche dei meno abbienti: è il denaro gettato nel gioco d’azzard o, legale o illegale che sia. Gratta e vinci, lotto, superenalotto, totip, scommesse e, ancor peggio, macchinette virtuali (poker, slot-machine, ecc..) il più delle volte truccate, non sono più un innocuo passatempo ma un fattore di allarme sociale, anche per il nostro paese.

Senza dover necessariamente risalire a San Bernardino da Siena che considerava il gioco a denaro una sorta di anti-chiesa fondata dal diavolo, specularmente a quella cristiana, può semplicemente ribadirsi come il gioco d’azzardo, indipendentemente dalla quantità di denaro spesa, sia in sé e per sé un vizio e un peccato, da sempre. slotmachineli6Anche perché induce a peccati più gravi: prodigalità, avarizia, frode, violenza, adulterio, bestemmia, usura, fino alla completa rovina dei singoli e delle famiglie, non solo sul piano economico ma anche su quello relazionale. In tal modo il gioco d’azzardo abbandona la sfera individuale per divenire un vero e proprio attentato all’ordine e alla stabilità della società.

La facoltà (invero in percentuali infinitamente scarse o comunque molto più basse di quanto si pensi) di mutare lo status di chi vi partecipa, di cambiarne la condizione sociale, attraverso la vincita di una somma superiore a quella giocata, è, infatti, un raggiro classico del demonio (allo stesso modo egli tentò Gesù nel deserto). Tutti noi, però, a differenza di Nostro Signore, tendiamo a sottovalutare l’intrinseco disordine morale che ci porta a giocare anche un solo euro e il potenziale distruttivo di quella abitudine. Tuttavia sono oramai troppi i casi di coloro che bruciano regolarmente l’intero stipendio, anche della sola giornata di lavoro, grattando bigliettini, davanti a un video-poker nel bar del paese, o pagando quella che qualcuno definì “la tassa sugli imbecilli”: il lotto.

Il gioco d’azzardo in molti casi, più di quanti si pensi, diviene patologico, trasformandosi in una vera e propria schiavitù da cui è molto difficile liberarsi. Una schiavitù che rende costanti e sempre più frequenti “le giocate”, ma soprattutto più consistenti.

Altrettanto allarmante è il fatto che i giocatori più incalliti siano proprio persone che si trovano in situazioni economiche difficili. Quasi la metà delle famiglie con redditi al di sotto della media e più della metà dei disoccupati infatti sperano di poter cambiare la propria vita gettando alle ortiche il poco denaro che hanno: un sogno che quasi sempre rimane tale e che, sempre più spesso, si trasforma in un incubo.

 

FRANCESCO CAVALLO

 

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