HONG KONG: I GIORNI DELLA REPRESSIONE COMUNISTA

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I residenti di Hong Kong si sono svegliati giovedì mattina con la presenza di mezzi  corazzati, camion dell’esercito, motovedette ed elicotteri armati che avevano attraversato il confine dalla Cina nella notte sotto copertura.

Ma Pechino ha detto che non c’era nulla di cui preoccuparsi.

Le manovre militari facevano parte di quelle che il ministero della difesa cinese ha affermato come ”esercitazioni annuali di routine”. Ma i tempi dell’azione, dopo tre mesi di proteste pro-democrazia sempre più tese, hanno ulteriormente acuito i nervi a Hong Kong.

Da quando il Regno Unito ha restituito Hong Kong alla Cina nel 1997, il paese del dragone ha schierato, nelle vicinanze di Hong Kong, tra i 6.000 e i 10.000 uomini. Le truppe si vedono raramente a Hong Kong ma sono lì per essere chiamate dal governo filo-comunista di Hong Kong in caso di emergenza.

Secondo l’agenzia di informazione Laogai Research Foundation, un filmato dei movimenti delle truppe è stato mandato in onda sulla stazione televisiva statale CCTV, che mostrerebbe corazzati, camion e pattuglie che attraversano il confine di notte dalla vicina città di Shenzhen. 

L’esercito cinese è comunque a sostegno della polizia. Continua infatti la repressione della polizia contro i manifestanti pacifici, alcuni dei quali sono stati duramente percossi e arrestati. Gli abitanti di Hong Kong manifestano contro la decisione di Pechino di estendere anche alla loro città la giurisdizione e lo stato di polizia vigente in Cina.

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