I SINDACATI DEI COMMERCIALISTI ITALIANI SI RIBELLANO A FABIO FAZIO E A ROBERTO SAVIANO

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Con un comunicato stampa del 24 maggio 2020 il CNDCEC (Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili) ha preso posizione sulle affermazioni di Roberto Saviano nel corso della trasmissione di Rai Due “Che tempo che fa”. Ecco il comunicato: “I sindacati dei dottori commercialisti e degli esperti contabili promuovono unitariamente una querela, verificatone i presupposti, nei riguardi di Roberto Saviano, di Fabio Fazio e della redazione di “Che Tempo Che Fa” per aver ignobilmente avvicinato la categoria dei commercialisti alla criminalità organizzata.  È il caso di ricordare che la categoria non solo costantemente collabora con la giustizia nelle attività di repressione del crimine organizzato, ma ci preme ricordare i colleghi che, privi delle tutele e del clamore mediatico riservato al sig. Saviano, hanno pagato il loro contributo con la vita.  Il gratuito attacco mosso durante la trasmissione “che tempo che fa” ci ferisce, ci umilia e ci colma di rabbia.  Siamo in questi giorni come mai vicini ai nostri clienti. Condividiamo con loro le difficoltà che la situazione sanitaria ha indotto nell’economia.  Quotidianamente facciamo fronte a leggi ora annunciate, poi emanate, poi rettificate in un ginepraio di burocrazia infinita. Mai domi, Mai rassegnati.  Cose che dalla cattedra da cui si sparano facili sentenze è difficile non solo capire, ma anche immaginare.  Tanto non fa audience.”.

Ma ecco i fatti. Nel corso della trasmissione Roberto Saviano, con il beneplacito di Fabio Fazio,  ha sostenuto che i commercialisti italiani segnalano alla criminalità le aziende in crisi, soprattutto per introdurle nel giro dell’usura.

E’ quanto di più lesivo della onorabilità di 120.000 professionisti economici quotidianamente in campo per la legalità. Lo ha dichiarato il presidente del CNDCEC, Massimo Miani in un comunicato stampa del 24 maggio 2020. “Ci aspettiamo”, ha concluso Miani, “che il dottor Saviano rettifichi le sue affermazioni”. I commercialisti “non sono più disposti a tollerare offese generiche che risultano ancor più incredibili in mesi come questi drammaticamente segnati dall’emergenza economica legata alla pandemia, nei quali la professione, giudicata “essenziale” dal Governo, non ha mai sospeso la sua attività, fornendo ad imprese e contribuenti il suo insostituibile contributo”.

Il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, ha inoltre evidenziato che tantissimi commercialisti hanno rappresentato la propria indignazione per le dichiarazioni di Saviano. Qualcuno individualmente ha già proceduto alla querela.

Infatti, affermazioni tanto generiche e irresponsabili non sono tollerabili. Se Saviano è a conoscenza di casi specifici dovrà segnalarli immediatamente alla magistratura.

Occorre ricordare che le aziende sequestrate alle mafie sono gestite praticamente in esclusiva dai commercialisti, che per questa scelta di campo sono esposti e spesso indifesi, costretti a lavorare in condizioni di assoluta precarietà. Impossibile non ricordare inoltre che i commercialisti sono anche destinatari della normativa antiriciclaggio che impone loro, tra le altre cose, di segnalare alle autorità di vigilanza le operazioni sospette compiute dai loro clienti.

 

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