IL RITORNO DEI MAGI: NOTE DALLA TRADIZIONE

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Come noto, i primi dodici versetti del secondo capitolo del Vangelo di Matteo ci raccontano che il Bambino, il Salvatore del mondo, ricevette l’omaggio e l’adorazione dei Magi, venuti a Gerusalemme da vari Paesi dell’Oriente.

Ma che fine fecero i Magi, dopo il loro faticoso e complesso viaggio fino a Betlemme?

Ecco cosa ci racconta la tradizione cristiana.

Da La manifestazione di Nostro Signore Gesù Cristo, di don Thomas Le Bourhis, in “Presenza Divina”, anno XXX, n.353:

“La Tradizione narra che nell’anno 44 l’apostolo san Tommaso, partendo per le Indie, attraversò l’Arabia.

Trovò i tre Magi, li battezzò, lì consacrò Vescovi ed affidò loro l’evangelizzazione delle loro nazioni, ove cooperarono, con grande zelo e fervore, alla diffusione del Cristianesimo.

Furono, poi, martirizzati nella città di Sessania, oggi scomparsa. I loro corpi, raccolti dai cristiani del posto, furono trasportati a Costantinopoli, nella chiesa di Santa Sofia, poi a Milano, dove furono venerati per più di 600 anni. Nel 1164, per proteggere i loro corpi dalle barbarie del saccheggio di Milano, furono trasferiti a Colonia.

E’ in questa città che essi vengono, ancora oggi, venerati e celebrati: san Gaspare (1° gennaio), san Melchiorre (6 gennaio) e san Baldassare (11 gennaio).”

Dunque a Colonia, sempre secondo la tradizione, riposano le reliquie dei Re Magi dal 1164, anno in cui avvenne la traslazione per volere di Federico Barbarossa dalla Chiesa di Sant’Eustorgio di Milano. Da allora, per scelta dell’imperatore, Colonia divenne la città dei Re magi, il più importante luogo di pellegrinaggio del territorio tedesco.