Dal settimanale “Tempi” diretto da Luigi Amicone (n°42, 26 ottobre 2011, pag.17) leggiamo e volentieri pubblichiamo:
“… il problema degli attacchi non si risolve intervenendo sul gruppo che attacca. A Roma i manifestanti erano organizzati in cerchi concentrici. Il primo cerchio che è rappresentato dai violenti; poi c’è un secondo gruppo disposto ad aiutare il primo che agisce. Infine c’è un terzo cerchio: fingono indifferenza e proclamano distacco rispetto ai violenti, ma non hanno il coraggio di confessare che li appoggiano…Nella manifestazione di sabato i tre cerchi erano visibili ad occhio nudo.”
A parte i soliti “utili idioti” manipolati dalle sinistre, non è possibile distinguere, dunque, una parte ribelle e una pacifista, ma un unico aggregato con diversi livelli di aggressività, alimentati dal medesimo “brodo di coltura” ideologico.