INGERENZA DELLA MAGISTRATURA IN TEMA DI ADOZIONI (di Andrea Lavelli)

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Giovedì scorso in Senato è stata scritta una delle pagine più tristi della storia recente della nostra Nazione, con l’approvazione del ddl sulle “Unioni civili”, che ora dovrà passare l’approvazione della Camera e la firma del Presidente Matterella.

Ciò che rende ancora più triste questa notizia è che il testo passato qualche giorno fa a Palazzo Madama è frutto di un compromesso tra il Partito Democratico – da sempre fautore della legge – e il Nuovo Centrodestra del Ministro Angelino Alfano, senza scordare l’appoggio decisivo dei “verdiniani”, anch’essi originari del centro destra. Questo ddl introduce di fatto il matrimonio omosessuale: basta scorrere il testo per accorgersi che le coppie omosessuali unite civilmente vengono equiparate a quelle sposate, salvo alcuni riferimenti costituzionali e al codice civile.

Nel nuovo testo non è presente la famigerata stepchild adoption, ma si aggiunge: “resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti”. Vale a dire, implicitamente, porte aperte all’azione della giurisprudenza e dell’UE in questo senso.

Ciò che più rammarica è che a realizzare e votare questo pasticcio giuridico che istituisce in Italia il “matrimonio omosessuale” e spalanca le porte all’ingerenza della magistratura e dell’UE in termini di adozione sono stati anche diversi tra quei politici che solo qualche settimana fa erano presenti al Circo massimo per esprimere solidarietà al popolo della famiglia, come lo stesso on. Alfano, che aveva espresso “adesione piena a obiettivi della manifestazione”.

Un vero e proprio tradimento da parte di politici che hanno sfruttato i valori cristiani per farsi eleggere, salvo poi tradirli al momento opportuno. Allo stesso tempo però non dobbiamo dimenticare di dare il nostro sostegno a quei senatori che hanno mantenuto da sempre un comportamento coerente.

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