LA CHIESA DI SAN FREDIANO IN CESTELLO A FIRENZE (di David Taglieri)

1832

La chiesa di San Frediano in Cestello è collocata presso il monastero di Santa Maria degli Angeli, nel quartiere Oltrarno di Firenze. Fondata nell’XI secolo, secondo i documenti storiografici pare che la chiesa fosse di proprietà prima dei Vallombrosani e poi dei Cistercensi di Badia a Settimo; passò in seguito sotto il patronato del cardinal Soderini, che nel 1514 vi creò un convento di monache agostiniane: esse possedevano anche la mitria di San Frediano, ora conservata nella chiesa del Cestello.

Fu affidata nel 1628 ai monaci cistercensi, che a Gherardo Silvani conferirono l’incarico di edificare la chiesa attuale. Inizialmente secondo il piano originale la facciata doveva essere rivolta verso Borgo San Frediano; ma successivamente i committenti ritennero che fosse più estetica la soluzione della chiesa che occhieggiasse verso l’Arno, in modo da creare una prospettiva maggiormente attraente verso il centro della città.

Fu allora incaricato Antonio Cerruti che preparò un nuovo progetto: i lavori ricominciarono nel 1680 terminando nel 1689; Antonio Ferri si occupò della cupola a tamburo. Questa caratteristica in connubio con l’incompiutezza della facciata sembra quasi sugellare la rottura di un ritmo in una città rinascimentale, perfetta, armonica e votata alla bellezza, senza scalfire la razionalità e l’ordine del contesto circostante.

Nel corso del 1783 la chiesa divenne una parrocchia ed il convento venne declinato in una nuova formula che faceva del luogo la sede del seminario arcivescovile.

L’interno è a croce latina con una luminosità proveniente dall’intonaco chiaro e dalla luce che scende dalle grandi finestre della cupola.

Sono presenti affreschi della Gloria della Maddalena (Antondomenico Gaabbiani) e della Virtù (Matteo Bonechi).

Ci troviamo nel quartiere Oltrarno; l’impianto è barocco con tre navate monumentali. Visse qui santa Maria Maddalena de Pazzi, della nobile famiglia fiorentina, come si può leggere nella lapide sulla parte esterna del convento di Borgo San Frediano. Entrata in clausura nel 1582, andava incontro spesso a forme di estasi, in una delle quali ebbe la visione della volontà divina riformatrice.

Oggi esiste una chiesa a lei dedicata: si chiama Santa Maria Maddalena de Pazzi dove si trova l’affresco della Crocefissione del Perugino: basta andare in Borgo Pinti.

Si tratta della più grande opera del Perugino a Firenze allorquando il convento era retto dai frati cistercensi.

Centro di particolare devozione, tornando a San Frediano, era la cosiddetta Madonna del sorriso, statua lignea del XIV secolo, esibita ora nella Cappella di San Bernardo: la stessa fu affrescata da Pier Dandini con storie legate alla vita del santo fondatore per volontà degli stessi cistercensi (1688-89). Il Santo cui la chiesa è dedicata è Frediano di Lucca (500-588), un monaco irlandese. Figlio del re dell’Ulster crebbe nei monasteri irlandesi. Dopo essersi recato in pellegrinaggio a Roma, sulla via del ritorno scelse la vita eremitica e si ritirò sul monte Pisano, scelta anticipatoria e propedeutica all’elezione a vescovo di Lucca fra il 560 ed il 566.

Oltre ad essere un mistico e un uomo devoto e molto attento alla sfera interiore, San Frediano fu l’artefice della deviazione del fiume Serchio, al fine di arginare le piene che inondavano quella parte di Toscana.

Grazie per le fonti al sito di San Frediano al Cestello e a Deborah Machiavelli di Firenze Today.

 

 

 

 

 

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