L’APOLOGIA DELLA MAMMA (di Marco Invernizzi)

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culle vuoteLa mamma è una figura chiave della tradizione italiana, celebrata nella musica popolare come nella santità proposta per esempio attraverso figure eroiche di epoche diverse, come Rita da Cascia e Gianna Beretta Molla, entrambe mamme sante.

Oggi questa figura rimane amata e ammirata nel paese reale, almeno laddove esistono le non tante famiglie che fanno figli, ma è uscita di scena nella cultura diffusa dai media e dagli intellettuali.

È stata purtroppo dimenticata anche dal Capo dello Stato nel suo discorso di fine anno, celebrato da politici di governo e di opposizione, da intellettuali di ogni orientamento, con la sola eccezione di Beppe Grillo. Il Presidente Mattarella ha sì celebrato il genio femminile italiano, ricordandoci tre autentiche eccellenze, ma avrebbe potuto estendere questo riconoscimento al ruolo oggi più difficile ed eroico, quello della donna che accetta il dono della maternità.

La mancanza è culturale, cioè indica una mancanza di attenzione al problema centrale della vita pubblica della nazione, cioè il suicidio demografico del Paese. Bene ha fatto il Presidente ad augurare buon anno ai nati nel corso del 2015, ma non ha ricordato come essi non rimpiazzino i morti e segnino così la mancanza di ricambio generazionale.

L’assenza della mamma è culturale perché segna come la famiglia non sia più centrale nel progetto politico del Paese. Ci sono i singoli, magari straordinari, vengono esaltate le famiglie “diverse” che non sono famiglia (ed esistono nei desideri ideologici della comunità lgbt più che nella realtà), ma la famiglia composta da padre e madre con figli, magari tanti, non viene percepita come il fondamento della civiltà italiana.

La mamma è il cuore di questa famiglia, la vera cellula che tiene insieme il corpo sociale e ne costituisce la base. Ricordiamoci di lei, non solo sentimentalmente e ogni tanto, ma mettendola al centro del discorso politico con la famiglia che ha contribuito a generare.

Caro Presidente, se ne ricordi, e lo ricordi alle istituzioni italiane che Lei rappresenta.

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