(a cura di Roberto Cavallo)
Il Senatore Gaetano Quagliariello così scrive sul magazine online “Loccidentale”: “A quanti parlano di Gaza come di un nuovo lager, va ricordato che quella striscia di sabbia che i coloni avevano trasformato e resa abitabile, è stata restituita unilateralmente ai palestinesi da Sharon nel 2005. Era il prezzo che Israele pagò alla dirigenza palestinese post-Arafat, scommettendo che quel gesto potesse rafforzare la prospettiva della pace. Non fu un prezzo da poco. Israele si venne a trovare sull’orlo della guerra civile e, per effettuare lo sgombero, dovette usare la forza contro i suoi stessi cittadini … Dopo meno di quattro anni, quel lembo di terra, nella cui rinuncia erano racchiuse le speranze di pace di un popolo offeso come nessun altro dalla storia, si è trasformato in una base missilistica contro Israele e in un gigantesco slum senza legge e senza futuro contro i palestinesi che lo abitano. Quello che doveva diventare un simbolo di riconciliazione con il fronte moderato di Abu Mazen è divenuto la ribalta militare e mediatica dei terroristi di Hamas.”
Da quasi tre anni Hamas, nel cui Statuto è contemp lata a chiare lettere la distruzione di Israele, da Gaza lancia missili e razzi contro le cittadine israeliane che si trovano nel vicino deserto del Negev. Anche qui, come oggi accade a Gaza, vi sono state perdite di vite umani innocenti e distruzioni; senza, però, il clamore mediatico che l’ attacco israeliano ha suscitato. Tanto il Presidente Shimon Peres che il governo laburista in carica che i singoli cittadini ebrei oggi si chiedono: perché nessuno gridava quando i razzi di Hamas colpivano le nostre città? Se per anni avessero colpito la vostra gente, cosa avreste fatto ? Perché i militanti di Hamas continuano a farsi scudo di donne e bambini, nelle abitazioni civili, negli ospedali, nelle scuole ? In tali condizioni, come può Israele distinguere fra obiettivi militari e obiettivi civili, secondo gli obblighi del diritto umanitario internazionale ? E se nonostante il blocco israeliano Hamas dispone ancora di così tanti e potenti ordigni, cosa sarebbe accaduto senza quel blocco? Quanti e quali armi sarebbero giunte dall’Iran, che persegue indisturbata la propria politica nucleare, mentre proclama la distruzione dello Stato di Israele ?
Una conferenza internazionale di pace sul Medio Oriente forse dovrebbe tener conto anche di questi interrogativi.