SAN MINIATO (di David Taglieri)

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Succede che, capitando per Firenze, i luoghi turistici da cartolina prendano il sopravvento su altri scenari sacri ed incontaminati, spirituali e storici. Sia chiaro, nella patria del rinascimento non si può trascurare la visita al campanile di Giotto, la contemplazione del Battistero, la passeggiata per Piazza della Signoria, immaginandosi trapiantati in altri tempi…

Così spesso si salta la giornata che andrebbe dedicata tutta alla zona di Piazzale Michelangelo, alle camminate per quelle “coste”, immerse nel verde con splendide panoramiche e con scrigni di arte ed architettura con vista sull’Arno.

Fino ad arrivare al fulcro del nostro interesse, San Miniato al Monte, chiesa dalla grande storia con un inestimabile patrimonio artistico, dove vivacità creativa e silenzio meditativo si sposano, e danno allo spettatore una sensazione di raccoglimento e riflessione, difficilmente raffrontabili con impressioni che pure si respirano in altri posti.

Mosaici d’ispirazione bizantina, il tappeto marmoreo nella navata centrale, il pergamo romanico (il più raffinato che si trovi sul territorio fiorentino). C’è poi l’elegante tempietto in forme architettoniche  umanistiche che conservava il crocifisso creduto di San Giovanni Gualberto.

E ancora il Crocifisso di Luca della Robbia nel presbiterio.

Le suggestioni del luogo non si esauriscono nella facciata della basilica; accanto vi è un palazzo severo che testimonia il favore dei vescovi fiorentini per il colle da cui si scorgeva la città meglio che da ogni altra altura circostante, con la possibilità di fuggire la calura canicola estiva.

Intorno, la pietas e il decus ottocenteschi hanno costruito il Cimitero Monumentale, vero deposito di memorie degli spiriti fiorentini: due punti di vista da restare mozzafiato, dalle scalinate dentro il portone, e dal portone e dai gradini fino a giù sulla città, sulle mura, sul fiume e sui maggiori monumenti.

Anche per chi è appassionato di fotografia, quale migliore occasione di pregustare, nella preparazione delle immagini, e gustare poi negli scatti cotanta bellezza ? Nei giorni più limpidi è possibile vedere l’appennino pistoiese e le alpi apuane.

Oggi la scalinata è in pessime condizioni e dimostra il contrasto fra la genialità artistica di un tempo e l’incapacità attuale delle amministrazioni, che oramai dagli anni ‘90 si passano il testimone a Palazzo Vecchio.

La Basilica è officiata dai bianchi monaci venuti dal Senese; resta “la chiesa che soggioga la ben guidata” sotto Rubaconte, come ci ricorda Dante nella sua opera eccezionale, e alle spalle vi sono i cipressi del Monte delle Croci.

San Miniato è una porta aperta nel cuore di Firenze, un trampolino per il cielo che accarezza le colline ed i monumenti, sia all’interno in un’atmosfera mistica sia all’esterno in un clima di pace e serenità, dove tempo e spazio si fermano, il silenzio prevale sul frastuono, la riflessione sull’azione ripetitiva  e reiterata, l’osservazione sul passaggio distratto.

Il viandante è colpito da un cartiglio marmoreo sullo stipite della Porta Santa – Haec est Porta Coeli, questa è la porta del cielo -, le parole che pronuncia Giacobbe dopo aver sognato nella Genesi la scala che poggiava sulla terra mentre la sua cima raggiungeva gli Angeli e Dio.

Senso architettonico di ordine e geometrie, senso spirituale di armonia fra i marmi e le vicende storiche manifestatesi nel corso dei secoli che hanno fatto la storia di Firenze, scrigno di memorie preziose da difendere, musica di alto livello che scandisce con le sue note gregoriane sempre in sottofondo un tentativo di attenta decifrazione dei messaggi sparsi nelle colonne, sui pavimenti, nelle pitture e nelle sculture.

Il colle dal quale sorge San Miniato era un luogo sacro già in età romana e pre romana. Il nome Elisbots indicava una selva sacra alle divinità montane ed ai pascoli del sole, che quotidianamente sorge ad Oriente dell’antica città.

Durante il Medioevo prenderà il nome di Mons Florentinus, una gioia paesaggistica e geografica, un rilassamento per i sensi, la possibilità di riconciliarsi con il mondo ed approfittare di una bella passeggiata per le coste che da Fortezza Belvedere conducono su questo spettacolo naturale ed artistico.

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