TEMPO DI CRISI (L’Ora del Salento, 29 novembre 2008, pag. 11)

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>OSSERVATORIO GEOPOLITICO

(a cura di Roberto Cavallo)


La crisi finanziaria ed economica che investe gli Stati Uniti e il mondo intero ha cause e origini varie, alcune remote altre prossime.

Fra le remote non vanno escluse quelle religiose legate all’etica protestante (non cattolica!), che da sempre ha visto nel progressivo arricchimento un segno del beneplacito e della predestinazione di Dio.

In Europa e negli Stati Uniti il calvinismo e le sue derivazioni hanno favorito la nascita di una cultura capitalista, talora dissociata dai requisiti tipicamente cristiani della solidarietà e della sobrietà.

Fra le origini prossime della crisi, come noto, vi è la sofferenza dei mutui cosiddetti subprime. Negli Stati Uniti il ribasso dei prezzi delle abitazioni, unito all’aumento dei tassi di interesse, ha messo in difficoltà le famiglie. Ben presto molti Americani si sono resi conto che le rate dei mutui sottoscritti avrebbero avuto un valore complessivo di gran lunga superiore a quello della loro casa, e hanno smesso di pagare rate sempre più alte.

Gli istituti di credito, intanto, cedevano i mutui ad altri investitori, commerciando titoli legati a questo enorme debito. Così il rischio di insolvenza è stato cartolarizzato e passato ad altre banche e ad altri istituti assicurativi, nel miraggio di facili speculazioni. Risultato: il rischio è stato veicolato nell’intero mercato finanziario globale, con un effetto moltiplicatore e con un generale inquinamento dei titoli di borsa.

Fra le cause della crisi statunitense, insieme all’indebitamento privato, vi è pure quello pubblico.

Anche la corda con la quale ci stiamo impiccando è cinese”, recitava una comunicazione pubblicitaria piuttosto diffusa negli U.S.A. (Limes, n° 6/2008, pag.163). La corda in realtà è l’eccesso di liquidità proveniente da Pechino, che da anni a questa parte è il principale finanziatore (insieme ai paesi arabi produttori di petrolio) del debito statale americano.

Il sistema economico oggi alle corde è il prodotto di uno stile di vita fondato sul debito: basato cioè sull’idea che la gente debba essere invogliata a spendere soldi che ancora non ha guadagnato. Esattamente il contrario dell’etica del risparmio, ben espressa da quella cultura contadina cattolica tipica, per esempio, della tradizione italiana ma anche della parte più conservatrice e meno “liberal” di quella americana.

Comunque sia, secondo gli analisti economici e politici il declino U.S.A. – almeno nel breve periodo – è incontrovertibile. In base ad uno studio messo a punto dal centro di ricerca del National intelligence council, gli scenari globali fino al 2025 vedranno il progressivo declino americano, mentre la Cina, l’India e l’Indonesia diverranno potenze geostrategiche di sempre maggiore rilevanza.

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