INTERVISTA AL GIORNALISTA CARLO BULDRINI, PER 30 ANNI REGGENTE DELL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA A NEW DELHI, AUTORE DEL VOLUME: “NEL SEGNO DI KALI. CRONACHE INDIANE”

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(A cura dell’Ufficio Stampa delle Edizioni LINDAU)
Mubai: i morti sono 200. I forum degli estremisti islamici festeggiano:

«E’ la battaglia contro i miscredenti» – «Oh Allah, distruggi gli Indù e fallo nel modo peggiore»

Buldrini, dopo il Black Friday del 12 marzo 1993 (300 morti) e le bombe sui treni delle Western Railways dell’11 luglio 2006 (200 morti) il terrore è tornato a Mumbai…
Siamo di fronte alla risposta islamica alle distruzioni di moschee, ai massacri di musulmani a Bombay, al pogrom antimusulmano in Gujarat nel 2002, a opera delle componenti più oltranziste del Sangh Parivar, la Famiglia delle associazioni dei nazionalisti hindu, che potrebbe ritornare al potere con le elezioni del maggio prossimo?

C.B. Sì, l’intenzione dei terroristi è di far precipitare l’India nel caos. Il terrorismo sembra ormai essere il leitmotiv dell’India del XXI secolo. La sequenza degli attentati degli ultimi tre anni è spaventosa: New Delhi, Varanasi, Mumbai, Hyderabad, Bangalore, Ahmedabad, Guwahati e, adesso, di nuovo Mumbai.

Chi arma la mano dei terroristi ?
C.B. I sospetti maggiori vanno sul Lashkar-e-Taiba (l’Esercito dei Puri). Il gruppo venne costituito nel 1990, in Pakistan, come braccio armato dell’organizzazione religiosa Markaz Dawa wak Irshad. Nel 1993, poco tempo dopo la distruzione della moschea di Ayodhya, in India, il gruppo divenne operativo in Kashmir. Negli anni successivi il Lashkar-e-Taiba ha esteso il suo campo di azione a tutta l’India.

Dopo la «spartizione» del subcontinente da cui nacque l’Unione Indiana e il Pakistan, gli scontri tra hindu e musulmani non si sono mai fermati…
C.B. Il revival del nazionalismo hindu degli ultimi 15 anni ha riacceso la miccia degli scontri tra le varie comunità  dell’India. Il sogno di Jawaharlal Nehru dell’ “unità  nella diversità” sembra andare in pezzi.
Presto, in India, ci saranno le elezioni politiche…
C.B. Saranno le quindicesime e lezioni generali indiane e saranno molto importanti. Dovranno tenersi entro il mese di maggio del 2009. La posta in gioco è molto alta. L’idea stessa di un’India come paese laico e pluralista è a rischio.
Da dove vengono le minacce a questa India «tollerante»?
C.B. Dal fondamentalismo hindu che ha trovato nell’«hindutva» (l’hinduità) la propria matrice ideologica. Si tratta di un movimento formato da varie organizzazioni racchiuse sotto la sigla di «Sangh Parivar», la Famiglia delle associazioni dei nazionalisti hindu. Il movimento è particolarmente forte in questa fase della vita politica indiana. Le sue componenti più oltranziste, la Vishva Hindu Parisad e il Bajrang Dal, sono state proprio le responsabili della distruzione della moschea di Ayodhya nel 1992, dei massacri dei musulmani a Bombay nel 1992-93 e del pogrom anti-musulmano a Gujarat.
Sono le stesse organizzazioni che, quest’anno, hanno causato la morte di 38 cristiani nello Stato indiano dell’Orissa. Il Bharatiya Janata Party (Bjp) è la proiezione politica di questi movimenti nazionalisti hindu. Il Bjp ha già  governato l’India dal 1998 al 2004. Con le prossime elezioni c’è la possibilità  di un suo ritorno al potere. Il terrorismo islamista sembra auspicare proprio questo. La sua è la logica del “tanto peggio, tanto meglio”.
(Ed. LINDAU – Ufficio Stampa)

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