TERRORISMO E INTOLLERANZA IN INDIA (L’Ora del Salento, 6 dicembre 2008, pag. 11))

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OSSERVATORIO GEO-POLITICO

30bjp1Michelguglielmo Torri, oltre ad essere docente di Storia moderna e contemporanea all’Università di Torino, è presidente di Asia Maior, l’Osservatorio italiano che monitorizza le vicende asiatiche. Nel volume “L’Asia nel grande gioco” (Guerini E Associati, Milano, 2008, pagg.457. euro 25,00) il prof. Torri nel paragrafo dedicato all’India (L’India nel sessantesimo anno di indipendenza) tratteggia le radici dell’ideologia hindu che oggi si pone come una nuova temibile forza fondamentalista in diretta contrappo sizione con quella islamica. L’hindutva (l’hinduità) ha origini lontane, che in un certo modo percorrono – in parallelo – la strada del risveglio islamico databile all’inizio del XX secolo. In questo caso si tratta di un “risveglio hindu” che ha il suo epicentro nell’RSS Sangh, movimento politico-religioso fondato nel 1925. Non alieno, a quei tempi, di simpatie per il nazifascismo, oggi l’RSS costituisce la “casa madre” di quasi tutte le formazioni parlamentari ed extraparlamentari che formano il Sangh Parivar, la “famiglia del Sangh”, e cioè la galassia dell’induismo politico.
Anche i leader del BJP, attualmente maggior partito di opposizione, ma già al governo dal 1998 al 2004, appartengono a tale estrazione culturale. L’induismo politico si contrappone al Partito del Congresso, laico e alleato delle sinistre, che ha in Sonia Ghandi e nella famiglia Ghandi il proprio punto di riferimento. Nel maggio del 2009 si tornerà a votare per le elezioni politiche, e il BJP e i suoi alleati extraparlamentari cavalcano soprattutto il tema della purezza hindu in contrapposizione alle varie minoranze religiose. Se modesta è quella cristiana, che in questi ultimi mesi ha avuto i suoi martiri soprattutto nello Stato orientale dell’Orissa, ben più numerosa è la minoranza musulmana, che con i suoi 120 milioni di fedeli fa dell’India il secondo paese islamico del mondo dopo l’Indonesia. Da quando il subcontinente indiano si è scisso fra Pakistan e India, le rispettive minoranze, hindu e islamiche, spesso sono state usate per fomentare conflitti, con eccidi e violenze da ambo le parti. L’attacco terrorista di fine novembre a Bombay (200 morti e circa 300 feriti) si pone in tale quadro, ma contiene un valore aggiunto rappresentato dalla volontà di colpire la piccola comunità ebraica e la rappresentanza occidentale, secondo i consueti schemi ideologici dell’ internazionale islamista che fa riferimento ad Al Qaeda.

 

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