TRIBOLATI, MA NON SCHIACCIATI. STORIE DI PERSECUZIONE, FEDE E SPERANZA

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Uscito per le Edizioni Lindau in occasione del Meeting di Rimini 2012, con prefazione di Monsignor Louis Sako, Arcivescovo caldeo di Kirkuk, “Tribolati, ma non schiacciati. Storie di persecuzione, fede e speranza” è l’ultimo libro del giornalista Rodolfo Casadei, inviato speciale di Tempi. L’Autore narra il sacrificio di Cristo che si rinnova ogni giorno nei martiri di Iraq, Iran, Libano, sud Sudan e Uganda.

Dei cristiani perseguitati si parla come di vittime e raramente come di testimoni: si sottolineano la violenza e l’ingiustizia di cui sono oggetto più della fede con cui affrontano la prova e della carità che hanno verso i loro persecutori.

Rodolfo Casadei racconta il coraggio degli oppressi e come abbiano saputo trarre il bene dal male, con storie poco note o del tutto sconosciute, che prendono forma pagina dopo pagina e ci permettono di incontrare grandi figure umane. Gli iracheni che hanno testimoniato Cristo durante l’eccidio nella chiesa siro-cattolica di Baghdad e hanno cercato di convertire i terroristi che li tenevano in ostaggio; la vedova del Presidente della Commissione Giustizia e Pace di Juba (torturato e fatto sparire dai servizi segreti di Khartoum) che promuove i diritti delle donne sud-sudanesi che si trovano nelle sue stesse condizioni; la giornalista cristiana libanese May Chidiac sopravvissuta alla bomba che l’ha mutilata, divenuta segno di contraddizione tanto per Hezbollah quanto per la Chiesa maronita; i mujaheddin iraniani che hanno conosciuto il cristianesimo e si sono convertiti mentre erano prigionieri degli americani e del nuovo governo iracheno; i cristiani iracheni che tornano nel loro paese mentre tanti continuano a fuggire e quelli rapiti che hanno rifiutato di cambiare religione; l’arcivescovo di Mosul monsignor Paulos Faraj Rahho, rimasto al suo posto nonostante ripetute minacce e morto durante il sequestro, e il suo successore monsignor Amel Nona che si camuffa per poter dire Messa in certe parti della città; Margaret Orech, la donna cristiana ugandese alla quale i guerriglieri di Joseph Kony hanno portato via una gamba e tanti affetti, divenuta ambasciatrice internazionale delle vittime delle mine antiuomo; suor Rachele Fassera che ha fatto conoscere al mondo il dramma dei minori rapiti dalla guerriglia nord-ugandese dopo l’assalto alla sua scuola ad Aboke. Insomma, lo spettacolo della santità: là dove abbonda il peccato, sovrabbonda la Grazia.

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