UGANDA: I CANTI GOSPEL, IL GRIDO “ALLAH AKBAR” E LA STRAGE

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Da “Tempi” del 21 giugno 2023 pubblichiamo il reportage di Leone Grotti: “Erano le dieci di sera di venerdì e stavano intonando dei canti gospel i circa 60 studenti della scuola secondaria Lhubiriha, nella città di Mpondwe, in Uganda, quando i terroristi islamici dell’Adf affiliati all’Isis hanno fatto irruzione nell’edificio al grido di «Allah Akbar».

Nell’attentato durato oltre 90 minuti hanno ucciso 37 studenti, il guardiano della scuola e tre membri della comunità locale. I terroristi hanno anche rapito sei studenti, lasciandone otto gravemente feriti. Uno di loro è deceduto dopo l’attacco.

Le Forze democratiche alleate sono nate negli anni ’90 nell’Uganda occidentale per combattere il presidente ugandese Yoweri Museveni, al potere dal 1986. Sconfitti dall’esercito regolare nel 2001, si sono rifugiati in Congo, nella provincia del Nord Kivu, dove hanno continuato a compiere attentati e terrorizzare la popolazione. Il nuovo leader dei ribelli dell’Adf, Musa Seka Baluku, nel 2016 ha giurato fedeltà all’Isis, che ha rivendicato l’alleanza tre anni dopo.

A fine 2021 i terroristi sono stati accusati di aver compiuto attacchi dinamitardi nella capitale Kampala. La scorsa settimana avevano devastato un villaggio in Congo vicino al confine. Anche la scuola colpita il 16 giugno si trova a soli due chilometri dal confine con il Congo.

La strage di Mpondwe è stata eseguita senza pietà.

Venti giovani studentesse sono state fatte a pezzi con i machete. Altri 17, tutti maschi, sono stati bruciati vivi. Quando i terroristi hanno trovato la porta del dormitorio maschile chiusa, davanti al rifiuto degli studenti di aprirla, hanno prima gettato una bomba e poi dato fuoco all’edificio.

«I ragazzi stavano cantando dei gospel. Poi ho sentito delle grida e all’inizio pensavo che si stessero solo divertendo», testimonia alla Bbc Mary Masika, che vive proprio davanti alla scuola. «Scappando i terroristi gridavano “Allah Akbar” e si vantavano per essere “riusciti a destabilizzare il paese di Museveni”».

Per liberare gli studenti rapiti l’esercito ugandese si è gettato all’inseguimento dei ribelli Adf, che si sarebbero rifugiati in Congo nel parco nazionale di Virunga. «Distruggeremo il gruppo», ha dichiarato su Twitter il portavoce del ministro della Difesa, Felix Kulayigye.

Padre Sunday Augustine Masereka, che dirige l’ufficio della comunicazione della diocesi di Kasese, dove si trova la scuola, ha dichiarato a Radio Vaticana: «I terroristi erano musulmani. Una donna incinta è stata risparmiata perché, le hanno detto, i “musulmani non uccidono le donne incinte”» (…)”.