NON TUTTI SANNO CHE…

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Nelson-MandelaNel numero di febbraio de “il Timone” (anno XVI – Febbraio 2014 – n. 130), nella rubrica “Non tutti sanno che…”, si riprende un articolo di Antonio Socci su Libero intitolato “Quello che i media non vi dicono” (15 dicembre 2013, pag. 23). Il giornalista ricorda che vi sono dei testimoni della fede che hanno pagato – e stanno tuttora pagando – il loro amore a Cristo e alla Chiesa con pene detentive molto superiori a quella subita da Nelson Mandela in Sudafrica: «Per esempio monsignor Cosma Shi Enxiang, Vescovo cattolico di Yixiang [Stato cinese dello Yunnan]. A 90 anni di età ne ha passati 52 fra lager, prigioni e lavori forzati. La sua via Crucis iniziò nel 1957. L’ultima volta è stato arrestato il 13 aprile del 2001 e da allora non se ne sa più nulla». Eppure, dopo la morte di Mandela, il 5 dicembre 2013, abbiamo assistito all’esplosione definitiva del suo “mito”. Ha scritto al proposito Omar Ebrahime: «il volto del leader sudafricano diventa un’icona sulle t-shirt dei teenager di mezzo mondo, star affermate della musica internazionale gli dedicano canzoni intere, le pellicole cinematografiche sulla sua figura si moltiplicano. L’apice di questa sorta di canonizzazione laica della sua figura, lui ancora vivente, viene forse raggiunta dal Presidente democratico degli Stati Uniti Bill Clinton che è alla guida della Casa Bianca con due mandati consecutivi, dal 1993 al 2001, il quale definisce Mandela “un uomo divino”» (in OMAR EBRAHIME-GIUSEPPE BRIENZA-ROBERTO CAVALLO, Mandela, l’apartheid e il nuovo Sudafrica. Ombre e luci su una storia ancora da scrivere, con Prefazione di Rino Cammilleri, D’Ettoris Editori, Crotone 2014, p. 55).

 

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