A PROPOSITO DI EUTANASIA: FACCIA DIO, NON IL GIUDICE (di Alfredo Mantovano)

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< a href="https://www.recensioni-storia.it/wp-content/uploads/2011/07/MANTOVANO.jpg">Quando, a proposito della legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, l’on. Bersani richiama il senso di umanità e di pietà conforme alla tradizione delle nostre famiglie, egli fa riferimento al buon senso popolare. E il buon senso popolare, all’approssimarsi della morte, adoperava un’espressione che, tradotta in italiano dai vari dialetti, suonava nei termini di “faccia Dio”: un’espressione che, al di là dell’essere o no credenti, andava nella direzione di un affidamento alla natura. “Faccia Dio” però non significa “faccia il giudice”, e men che meno “anticipi il giudice”. Quando, come è accaduto da parte di deputati radicali eletti nelle liste del Pd, in Parlamento si fa apologia dell’eutanasia, e a ciò si affianca una giurisprudenza, non univoca ma autorevole, sostanzialmente eutanasica, emerge la necessità di ripristinare delle regole chiare. Prima fra tutte: quella che non esiste il diritto di morire.

La morte non è un diritto, è un fatto: un fatto tragico, che illustra nel modo più drammatico la dimensione del nostro limite. L a legge in discussione punt a a sottrarre la gestione di questo limite alla lotteria delle sentenze.  

 

 

Roma, 7 luglio 2011

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