BARAK OBAMA: L’ANNO CHE VERRA’ (L’Ora del Salento, 27 dicembre 2008, pag. 11)

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abortomidNonostante il 54% dei c attol ici americani abbia votato per Barak Obama, la stragrande maggioranza dei Vescovi della Conferenza Episcopale pare abbia lavorato per Mc Cain, giudicando Obama “il portabandiera del relativismo etico e della società secolarizzata” (Vanity Fair, 19.11.2008, pag. 32). Massimo Franco scrive sulla rivista di geopolitica “Limes” (Il Vaticano teme il dopo Bush, n°6/2008): “Poche settimane prima del voto, 50 dei 197 vescovi Usa hanno anche voluto sottolineare che la scelta del presidente si giocava sui valori morali; che la vera bussola per votare l’uno o l’altro candidato doveva essere l’atteggiamento in materia di aborto: un modo per favorire il fronte repubblicano.” (pag. 143). Barak Obama, come noto, è favorevole all’aborto libero.obama3

Secondo l’opinione dei principali analisti di cose americane, in politica estera Obama non dovrebbe provocare evidenti scossoni rispetto alla linea sin qui seguita dall’amministrazione repubblicana. La stessa scelta di Hillary Clinton quale Segretario di Stato costituisce una discreta garanzia anche per Israele e per la comunità ebraica.

Le più grosse novità andrebbero quindi individuate sul fronte interno, e non soltanto per ciò che riguarda i provvedimenti sulla crisi economica in atto. Sul tappeto ci sono tutte le questioni legate alla vita e alla bioetica: è su questi temi che la maggioranza dei Vescovi americani nutre timori e sospetti. In un discorso al Planned Parenthood Action Fund, Obama si impegnò a firmare, quale primo atto da presidente, il “Freedom of Choice Act” (Foca): la proposta di legge attribuisce alle donne il diritto di scegliere di abortire in ogni momento, in ogni Stato, compreso Porto Rico, e a ogni età, anche al di sotto dei 18 anni. Negli Stati Uniti non esiste una legge sull’aborto né a favore né contro. L’aborto è libero dal 1973, da quando la Corte Suprema riconobbe come costituzionale il diritto a interrompere la gravidanza. Il Freedom of Choice Act (Foca) è u­na norma che trasformerebbe la Roe v. Wade (la sentenza che nel 1973 legalizzò l’aborto negli Usa) in legge federale a tutti gli effetti. Ciò avrebbe conseguenze notevoli, poiché potrebbe persino rovesciare le leggi dei singoli Stati e i limiti posti in materia di interruzione di gravidanza. Obama du­rante la campagna elettorale ha detto che sarebbe disposto a firmare il Foca. Ed è proprio su questo terreno che i conservatori affilano le armi. Tuttavia il so­stegno al Foca al
Congresso non è così solido e secondo alcuni analisti non sa­rebbe saggio per Obama gettare da su­bito il suo capitale politico su un tema lacerante per la società e la politica Usa, quale è l’aborto. Ma, se approvata, la nuova legge sulla libertà di scelta eliminerà qualsiasi restrizione alla possibilità di abortire. Inoltre negli ultimi otto anni il presidente George W. Bush era riuscito ad erigere una sorta di diga per frenare – a livello internazionale – i finanziamenti al movimento abortista e alle politiche di pianificazione delle nascite, conseguendo in ciò una straordinaria sintonia prima con Giovanni Paolo II e poi con Benedetto XVI.

I cattolici si augurano che, nell’anno che verrà, i propositi di Barak Obama non trovino attuazione.

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