BENEDETTO XVI: C’E’ BISOGNO DI POLITICI AUTENTICAMENTE CRISTIANI

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ROMA, venerdì, 21 maggio 2010 (ZENIT.org) – Udienza ai partecipanti alla plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici -.

Di front e a una dialettica democratica sempre più indebolita dall’ “individualismo utilitaristico ed edonista” i la ici sono chi am ati a riscoprire la loro vocazione a una cittadinanza attiva, illuminati dagli insegnamenti del la Chiesa.

E’ quanto ha detto questo venerdì 21 maggio Benedetto XVI nel ricevere in udienza i partecipanti alla 24.ma Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici, in corso a Roma dal 20 al 22 maggio sul tema: “Testimoni di Cristo nella comunità politica” .

Pur ricordando che la Chiesa non pretende di intromettersi nelle questioni politiche, il Papa ha tuttavia ribadito la necessità della tutela dei “diritti fondamentali della persona” e della “salvezza delle anime” nonché della promozione di quei valori che garantiscono un autentico sviluppo della società.

“Spetta ai fedeli laici – ha sottolineato – mostrare concretamente nella vita personale e familiare, nella vita sociale, culturale e politica, che la fede permette di leggere in modo nuovo e profondo la realtà e di trasformarla; che la speranza cristiana allarga l’orizzonte limitato dell’uomo e lo proietta verso la vera altezza del suo essere, verso Dio; che la carità nella verità è la forza più efficace in grado di cambiare il mondo; che il Vangelo è garanzia di libertà e messaggio di liberazione”.

Compete ancora ai fedeli laici – ha continuato – partecipare attivamente alla vita politica, in modo sempre coerente con gli insegnamenti della Chiesa, condividendo ragioni ben fondate e grandi ideali nella dialettica democratica e nella ricerca di un largo consenso con tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita e della libertà, la custodia della verità e del bene della famiglia, la solidarietà con i bisognosi e la ricerca necessaria del bene comune”.

La politica, ha evidenziato il Papa, “richiama i cristiani a un forte impegno per la cittadinanza, per la costruzione di una vita buona nelle nazioni, come pure ad una presenza efficace nelle sedi e nei programmi della comunità internazionale”.

“C’è bisogno di politici autenticamente cristiani – ha osservato ancora il Santo Padre –, ma prima ancora di fedeli laici che siano testimoni di Cristo e del Vangelo nella comunità civile e politica. Questa esigenza dev’essere ben presente negli itinerari educativi delle comunità ecclesiali e richiede nuove forme di accompagnamento e di sostegno da parte dei Pastori”.

A questo proposito ha affermato che l’appartenenza dei cristiani ad associazioni e movimenti “può essere una buona scuola per questi discepoli e testimoni, sostenuti dalla ricchezza carismatica, comunitaria, educativa e missionaria propria di queste realtà”.

E’ necessario, ha continuato, “recuperare e rinvigorire un’autentica sapienza politica; essere esigenti in ciò che riguarda la propria competenza; servirsi criticamente delle indagini delle scienze umane; affrontare la realtà in tutti i suoi aspetti, andando oltre ogni riduzionismo ideologico o pretesa utopica”.

Tenendo sempre a mente che “la politica è anche una complessa arte di equilibrio tra ideali e interessi”, ha concluso infine il Papa, occorre che i giovani si impegnino in una vera “rivoluzione dell’amore”, “un impegno fondato non su ideologie o interessi di parte, ma sulla scelta di servire l’uomo e il bene comune, alla luce del Vangelo”.

Precedentemente, nel suo indirizzo di saluto il Cardinale Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, aveva sottolineache “oggi è davvero urgente restituire alla politica l’anima che le è propria, recuperando il significato del servizio al bene comune, ricostruendo una sensibilità morale e una solida base di valori condivisi, promuovendo soprattutto il concetto di una laicità davvero aperta, non ostile a Dio né timorosa di farlo entrare nella vita pubblica”.

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