BENEDETTO XVI: Origene Alessandrino e la traduzione “scientifica” delle Sacre Scritture

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ph_angelus-20061217-001_pc.jpg Grazie agli studi di Origene alessandrino, vissuto fra il II e il III secolo, e alla sua immensa produzione – 320 libri, 310 omelie secondo un computo di San Girolamo – venne impressa al pensiero cristiano una “svolta irrev ers ibile”. Il nucleo ispiratore dell’opera di Origene Alessandrino, padre della Chiesa, è la “triplice lettura” delle Scritture, da lui sviluppata nell’ arco della sua vita.

“Con questa espressione – ha affermato Benedetto XVI all’udienza generale del mercoledì – intendiamo alludere alle tre modalità più importanti – tra loro non successive, anzi più spesso sovrapposte – con le quali Origene si è dedicato allo studio delle Scritture. Anzitutto egli lesse la Bibbia con l’intento di accertarne al meglio il testo e di offrirne l’edizione più affidabile. Questo, ad esempio, è il primo passo: conoscere realmente che cosa sta scritto e conoscere che cosa questa scrittura voleva intenzionalmente e inizialmente dire”.

Origene Alessandrino fece un grande studio a questo scopo, redigendo un’edizione della Bibbia con sei colonne parallele, da s inistra a destra, con il testo ebraico in caratteri ebraici. A tal propos ito ebbe numeros i contatti con i rabbini per capire bene il testo originale ebraico della Bibbia. Origene procede quasi versetto per versetto, in forma minuziosa, ampia e approfon dita, con note di carattere filologico e dottrinale.

Successivamente il testo ebraico fu traslitterato in caratteri greci. Quindi Origene realizzò quattro traduzioni diverse in lingua greca, che gli permettevano di comparare le diverse possibilità di traduzione. Di qui il titolo di “Esapla” (“sei colonne”) attribuito a questa immane sinossi.

Udienza generale del mercoledì. Piazza San Pietro, 25 aprile 2007

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