ECCO COME FINISCE LA “PRIMAVERA ARABA”: I FRATELLI MUSULMANI VINCONO AL CAIRO

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Riportiamo dal FOGLIO di ieri, 02/12/2011, in prima pagina, l’articolo dal titolo ” Chi vince al Cairo “:

“I risultati ufficiali attesi per ieri non sono arrivati. Ma i num eri dicono Frat elli musulmani attorno al 50 per cento e al secondo posto un pericoloso spareggio tra i partiti salafiti e il Blocco egiziano del magnate Naguib Sawiris. Il partito della Giustizia e libertà, paravento politico della Fratellanza, già nega che ci sarà un’alleanza con i salafiti di Hizb an Nour, il Partito della luce. “Le voci su un accordo tra noi per formare un governo islamista sono un’invenzione dei media”, dice il segretario generale del Fratelli musulmani, Saad el Katatny. Il segretario dichiara che l’unica coalizione possibile è quella esistente con gli altri dieci partiti dell’Alleanza democratica, il cartello elettorale guidato dal partito della Fratellanza, da cui i salafiti sono usciti due mesi fa per dissensi. Il risultato così forte dei Fratelli musulmani era quasi scontato, grazie all’organizzazione ferrea dei suoi membri, che versano nelle casse comuni il dieci per cento del loro stipendio e si sono impegnati mesi fa a portare almeno 100 conoscenti ciascuno ai seggi elettorali. E anche grazie alla disciplina del partito, che ha navigato tutti gli imprevisti del dopo rivoluzione, fino a decidere di non partecipare agli scontri di piazza dell’ultima settimana. Il punto è che queste parlamentari egiziane sono divise in tre turni (27 governatorati, votano nove per volta). A questo turno hanno votato le zone metropolitane, più aperte e moderne e naturalmente più refrattarie alla campagna politica di Fratelli e salafiti. Che succederà ai prossimi turni ? Questa prima vittoria islamista potrebbe diventare un trionfo. In Egitto la legge vieta i partiti religiosi: ma non è stata applicata contro i salafiti, la cui presenza rende ora il voto del Cairo differente da quello in Tunisia. Intanto il lungo calendario elettorale, altri due voti nelle prossime cinque settimane, poi daccapo per il Senato, svuota di senso e di persone piazza Tahrir. Il risultato dei partiti liberali e laici riuniti sotto il simbolo dell’occhio di Kutla al Masriyah, il Blocco egiziano, delude anche chi era già spiritualmente preparato alla delusione”.

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