EGITTO: AL REFERENDUM COSTITUZIONALE VINCE LA SHARIA

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Abbiamo capito che le rivoluzioni arabe degli ultimi mesi sono “contro” qualcuno (Mubarak, Ben Alì, Gheddafi…), ma ancora non sappiamo “a favore di chi” esse siano. Cui prodest? La democrazia, si dice…E’ vero, ma la democrazia, specie nei Paesi musulmani non avvezzi a praticarla, non può essere solo un vuoto contenitore. Deve avere programmi e uomini in grado di attuarli, o almeno aspiranti tali, come accade nel mondo occidentale.

E’ quindi davvero poco comprensibile il velo di silenzio con cui i media hanno trattato il primo vero serio episodio “post-rivoluzionario”, il primo fatto politicamente rilevante finalizzato a costruire e non solo ad abbattere… Mi riferisco al referendum costituzionale tenutosi in Egitto lo scorso 19 marzo 2011.

Gli elettori er ano chi amati a confermare un pacchetto di dieci emendamenti decisi, a porte chiuse e in tutta fretta, da un comitato di otto giuristi nominati dal Consiglio Supremo Militare. Gli emendamenti sono stati approvati con una larga maggioranza (77% contro 22%), nonostante la contrarietà dei giovani di piazza Tahrir, protagonisti della rivoluzione anti-Mubarak.

Fra le varie norme in questione, il punto critico era rappresentato dalla conferma dell’articolo 2 dell’attuale costituzione, che stabilisce la sharia com e font e principale del diritto, con gravi conseguenze soprattutto per le donne e le minoranze. Con una costituzione a base religiosa islamica i diritti delle donne verrebbero seriamente compromessi. Tanto per fare un esempio, con le norme vigenti dopo la vittoria del «sì», le donne non sono eleggibili alla presidenza della Repubblica. E’ anche emblematico che ai seggi (dove l’affluenza è stata altissima) uomini e donne siano stati incolonnati in file separate.

Varie ong hanno denunciato un attivismo e una presenza martellante ai seggi da parte di esponenti dei Fratelli Musulmani. Anche nel seggio del quartiere di Moqattam, dove ha tentato di votare El Baradei, esponente di spicco del movimento per il cambiamento, la loro presenza era evidente. Proprio El Baradei, che pure è candidato alla presidenza, è rimasto vittima di un’aggressione (cfr.: Egitto. Vince il “sì” al referendum costituzionale, in: Il Messaggero, lunedì 21 marzo, pag. 2.).

Dopo le prossime elezioni di settembre (e i Fratelli Musulmani potrebbero essere in pole position) i partiti vincitori vareranno una costituzione tutta nuova, al posto di quella risalente al 1971 ed adesso solo emendata.

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