EGITTO: LA CHIESA COPTA OBBLIGATA AD AUTORIZZARE SECONDE NOZZE

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Papa Shenouda III
Papa Shenouda III

La giustizia egiziana ha ordinato alla Chiesa cristiana- copta d i autor izzare i fedeli divorziati a risposarsi. L’Alta Corte Amministrativa del Cairo ha respinto il ricorso del patriarca Shenouda III ribadendo la decisione di un tribunale inferiore: «Conformemente alla legge un cristiano può risposarsi e la costituzione gli garantisce il diritto di crearsi una famiglia. L’appello del Papa Shenouda per impedire ai copti di risposarsi è stato respinto».

Ma la Chiesa ortodossa copta è sul piede di guerra e intende prendere tutte le misure legali necessarie per rovesciare la decisione giudiziaria appellandosi alla Corte Nazionale Suprema. Lo ha annunciato il segretario del Patriarca, il Vescovo Armiya, attraverso un comunicato pubblicato il 29 maggio in risposta alla decisione del Tribunale Supremo Amministrativo (“Assyrian International News Agency”, 30 maggio 2010). «Non c’è alcuna forza sulla terra che possa costringere la Chiesa a violare gli insegnamenti della Bibbia e le leggi della Chiesa basata su “l’uomo non separi ciò che Dio ha unito”», indica il comunicato.

È importante ricordare che in Egitto, il matrimonio civile è riconosciuto solo quando è accompagnato da un matrimonio religioso. Ma il vescovo ha sottolineato anche che la legge islamica permette ai cristiani copti di ricorrere alle proprie leggi, e che lo Stato rispetta la libertà religiosa. Il presule ha ribadito il rispetto della Chiesa ortodossa copta per il potere giudiziario egiziano e le sue decisioni, ma ha indicato che non autorizzerà nessuno, chiunque sia, a contrarre un secondo matrimonio. (Corrispondenza Romana, n° 1147 del 19 giugno 2010)

Riportiamo, inoltre, il comunicato di sostegno a S.S. Shenuda III espresso dalla Chiesa copta presente in Italia in merito alla sentenza della magistratura egiziana che obbliga ad autorizzare le seconde nozze di coppie divorziate:

“Mons. Barnaba, vescovo della diocesi copta ortodossa di Torino, Roma e dintorni, il clero della diocesi tutto, i diaconi, i catechisti e tutti i fedeli, appoggiano dal più profondo del cuore, ricolmi di immensa fiducia e d’amore, tutte le decisioni di S.S. Papa Shenuda III e sostengono il suo rifiuto, al contempo saggio e categorico, di ogni tentativo di intromissione nei riti della nostra santa Chiesa, la sua nobile difesa dell’insegnamento delle Sacre Scritture e dell’unità della famiglia cristiana. Sosteniamo altresì tutte i decreti emanati dal Santo Sinodo presieduto da S.S. Papa Shenuda III riguardanti la sentenza dell’Alto Tribunale amministrativo, che contrasta palesemente con il messaggio evangelico e la legge cristiana.

Nel rispetto della legge, pretendiamo giustizia, e rendiamo noto il nostro assoluto sostegno a S.S. Papa Shenuda III che, parlando a nome di tutti i copti, difende il sacro insegnamento del Vangelo. Rigettiamo ogni intromissione negli affari interni alla Chiesa e chiediamo che venga solertemente emanata la Legge unica per lo stato civile per i cristiani di tutte le denominazioni.”

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