GEOPOLITICA DEL MONDO CONTEMPORANEO (recensione a cura di David Taglieri)

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9788842098621Adesso come non mai sarebbe importante – se non addirittura essenziale – affrontare nelle scuole e anche nelle università, in maniera approfondita e non pressappochista o superficiale, lo studio di una materia completa ed interessante quale la Geopolitica; perché questa branca contiene dentro di sé tante discipline che interagiscono fra di loro: l’economia nei rapporti commerciali, la politica interna dei Paesi, la religione e le religioni che comunicano l’identità di un popolo e il loro essere Comunità, l’antropologia, la  demografia, il distribuirsi della popolazione sul globo e così via.

Però non tutti i manuali che ci sono in circolazione riescono a trasmettere la passione e la curiosità per questa disciplina fatta – se volessimo semplificare – di atlante, bandiere e descrizione di guerre e scontri militari.

Poi facciamo un giro in libreria e troviamo nel reparto  saggistica un  libro estremamente completo e accurato di Carlo Jean: “Geopolitica del mondo contemporaneo” (pagg. 305, Edizioni Laterza).

Jean insegna geopolitica alla scuola di giornalismo di Perugia, è presidente del centro Studi di Geopolitica economica ed editorialista per il Tempo di Roma.

I capitoli del libro sono molto ben organizzati perché si soffermano sempre sul rapporto Uomo- Territorio, Territorio-Uomo con un piglio decisamente pragmatico, con un metodo gradualistico e storico che parte innanzitutto  dalle strette connessioni fra storia e geografia. Da lì poi si sviluppa la relazione fra geografia e politica; è basilare il fatto che, prima di disquisire della materia in termini tecnici, Jean ci accompagna per mano facendoci capire come va approcciata l’analisi e la sintesi dei principali fenomeni geopolitici, e non è un fattore così scontato nella manualistica contemporanea! Molti testi, infatti, sono poco metodici, altri peccano per l’estrema sintesi che dà per scontati concetti su cui invece soffermarsi; altri ancora si perdono in analisi senza fine. Quelle di Jean sono lezioni ispirate all’equilibrio e al giusto mezzo, con un’attenzione sempre privilegiata per l’attualità. Si tratta di  lezioni preziose soprattutto per quanto riguarda la guerra fredda ed il  Medioriente.

Ci colpisce anche la buona distribuzione dei capitoli e dei paragrafi, che procede attraverso una giusta misura fra parametri geografici e storici.

Il merito di Jean è quello  di evidenziare al meglio quanto siano compenetrabili e compenetrati  questi due settori di interesse e quanto la storia possa insegnare alla geografica, grazie agli avvenimenti, alle tradizioni, alle comunità che si sono succedute nel tempo, e quanto invece la geografia aggiorni continuamente la storia con i rapporti antropologici fra gli uomini, la conformazione dei territori, le modalità attraverso le quali un luogo, a causa del clima, della bellezza, delle piogge o delle giornate assolate, possa addirittura influenzare il carattere di una comunità.

Segnaliamo in particolare il capitolo “Geopolitica dell’Italia”, che in poche pagine tenta di dare un quadro organico del nostro Paese a livello geopolitico, ovviamente in rapporto ad una data epoca. Carlo  Jean ci aiuta a capire che molti dei problemi di oggi sono legati alla storia di ieri che continua, e anche alla geografia, che nel bene e nel male fa della Penisola la Nazione più bella del mondo quanto a oggettiva bellezza estetica e a calore umano, ma allo stesso tempo la rende, talvolta, poco razionale e pragmatica.

Non è detto si debba essere studiosi di scienze politiche o materie geografiche o  ambasciatori per avvicinarsi a certe materie; basterebbe comprendere, leggendo Jean ad esempio, che quando si parla di Geopolitica non si intendono solo freddi rapporti diplomatici fra Nazioni, ma ci si riferisce in un senso più totale, alla vita di Popoli, Territori e Sovranità.

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