GRECIA: VINCE IL CENTRO DESTRA

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Tempo di elezioni anche in Grecia, e questa volta con il nuovo sistema elettorale che prevede il premio di maggioranza al primo partito. Così i moderati di Nea Dimokratia si sono assicurati con il voto di ieri 25 giugno la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento (158 su 300).

Secondo i dati forniti da RAI News, la sinistra nel suo complesso arranca con molte difficoltà, mentre la vera novità è costituita dal fatto che ben 3 partiti considerati di destra hanno superato la soglia di sbarramento del 3%.

Si tratta del partito “Spartani” (Spartiates in greco), che ha ottenuto, secondo i dati non ancora definitivi, il 4,71% e 13 seggi. Un traguardo incredibile se si pensa che il partito era sconosciuto fino a qualche giorno fa, quando ha ricevuto il sostegno dell’ex membro di Alba Dorata, Ilias Kasidiaris, attualmente in carcere. 

Dopo tanto tempo, una voce nazionalista in Parlamento“, ha esultato il presidente del partito Vassilis Stigas riconoscendo che il sostegno di Kasidiaris è stato “il carburante” del successo. 

Supera per la prima volta la soglia di sbarramento anche il partito “Niki” (vittoria in greco), che otterrebbe il 3,73%. Guidato da un insegnante di teologia, il partito è considerato vicino alla frangia conservatrice della Chiesa ortodossa. 

Conferma la sua presenza in parlamento anche “Soluzione greca”, in crescita al 4,48% rispetto al 3,7% del 2019. 

In totale le tre formazioni di destra nel loro complesso dovrebbero ottenere circa 35-36 seggi su 300.

Che sommati ai 158 seggi di Neà Dimokratia mettono davvero nell’angolo le sinistre.

Il risultato di ieri fa riflettere – ancora una volta – come, almeno in ambito Unione Europea, la leva giudiziaria non sempre sia la risorsa più opportuna per eliminare i competitor politici che vengono da destra. Il riferimento è al partito “Alba Dorata”, che qualche anno fa fu letteralmente cancellato dalla magistratura ellenica con la pesante accusa di essere filo-nazista.