LA CONQUISTA DI ESSERE MADRE (a cura di David Taglieri)

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Su la Verità del 1° giugno scorso Francesco Borgonovo parla di inaspettate convergenze di idee sul ruolo delle madri e dei padri, un incontro di conciliazione anche con coloro che provengono dal pianeta progressista.

A tal proposito cita Cristina Comencini, che su Repubblica ha preso una posizione forte, in base alla quale le donne oggi dovrebbero godere appieno del diritto di essere madri e mamme. Anche questa battaglia come altre ha la possibilità di elevarsi a conquista.

Per la regista esiste ancora un rapporto di reciproco desiderio fra uomo e donna che si approfondisce e si completa con la volontà di generare.

L’intellettuale mette in evidenza quanto le giovani donne abbiano paura di dover rinunciare alla carriera, paura del parto, nel momento in cui il parto spesso rappresenta ormai una pratica indolore: la stessa angoscia si specifica e si sostanzia nel timore di perdere il fisico da ragazze. Assuefatti, sobillati, invasati da modelli sbagliati e superflui, ci dimentichiamo quanto talvolta in molte donne la ruga dia un tocco di maturità e di ulteriore bellezza nel viso femminile…  

Ed invece si può essere madri, donne, femmine, senza rinunciare all’identità, ai sogni, alle aspirazioni: affermazioni che sembrano fare il paio con il bel testo di Stefania Andreoli che in “Lo faccio per me” parla proprio della convivenza fra la maternità e la possibilità di considerarsi donne con la D maiuscola, che non reputino la decisione di fare figli come un sacrificio ed una rinuncia a sè, ma come una integrazione della loro interezza.

Abbiamo recensito qualche settimana fa questo saggio di grande valore; per tornare alla Comencini e al commento dell’editorialista de la Verità è centrale la dichiarazione pro mother della regista, secondo la quale la maternità nuova e rinnovata ha la necessità di assumere le fattezze di un reale problema politico.

Le parole chiave sono l’assistenza delle e alle donne e la rilevanza nell’agenda politica della procreazione, non più tema privato, ma questione generale e generalizzata, oseremmo dire comunitaria, da portare con determinazione nella lista delle priorità sociali.

Borgonovo si augura che sulla scorta di queste affermazioni, provenienti dal mondo liberal e progressista, e non solo dall’area conservatrice, si costruisca e costituisca un fronte comune che edifichi un pensiero politico capace di superare le antiche diffidenze, i luoghi comuni trasgressivi e tanto omologanti di una società che si dice libera ma spesso si mette in vetrina come una societas piena di condizionamenti su quello che bisogna dire, fare e addirittura pensare.

Verso la fine dell’articolo il giornalista ricorda il contributo del nostro amico professor Claudio Risé, specializzato nella materia della paternità, che intitola il suo libro “Il ritorno del Padre” con una serie di riflessioni molto profonde e ficcanti, che sono poi intimamente collegate con il ruolo materno e con la scelta di essere madri.

Dice lo psicoterapeuta che ben poche donne ricorrerebbero all’aborto se esistessero dei maschi-uomini pronti a prendersi la responsabilità di fronte al figlio generato.

E al di la della figura castrata e castrante che i media vorrebbero propinare, esiste la Persona che nutre il forte desiderio della Paternità-Maternità. Infatti il nuovo padre, in formazione, secondo Risé è quello disposto a farsi carico di un compito, di una missione, di un obiettivo affettivo e interiore.

Il libro di Risé, le dichiarazioni di Comencini a Repubblica, il saggio della Andreoli sono tutti contributi importanti per effettuare delle scelte che non siano mere opzioni, ma delle decisioni reali e sostanziali dedicate alla elevazione di un progetto importante: quello della Vita.

Fare un fronte comune vuole dire aprirsi all’esistenza, colorarla delle emozioni, che sono pratiche connaturate alla biologia e all’anima delle persone.

Il dato importante si sostanzia nella consapevolezza di vivere il ruolo di Padri e Madri con gioia, senza tirare sempre in ballo quel reiterato e diffuso concetto di sacrificio.

Nell’amore è contenuta la Felicità, ma anche il dolore, e di questo bisogna essere consapevoli.

 

David Taglieri

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