LA “DESTRA MODERNA” CHE PIACE ALLA SINISTRA

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Poteri forti e toghe rosse: la via giudiziaria per far fuori Silvio Berlusconi

Da tempo ormai in molti fra gli intellettuali e gli editorialisti dei principali quotidiani auspicano la nascita di una “destra moderna”, deberlusconizzata ed europea. Che cosa dovrebbe essere questa destra è facile immaginarlo, guardando alle altre “destre moderne” in Europa, da quella rappresentata dalla Merkel in Germania a quella di Sarkozy in Francia o al Partito popolare spagnolo: una sinistra un poco meno estremista e comunque un partito in grado di alternarsi al governo con la sinistra senza provocare sconquassi, cioè senza proporsi un cambiamento significativo.

Questo dibattito dura da parecchi anni e ha avuto una forte visibilità in occasione dello scontro politico fra Silvio Berlusconi e il cofondatore del Pdl, Gianfranco Fini, che appunto reclamava una destra più laicista e moderna, allineata con quella europea, oltre che naturalmente deberlusconizzata.

Negli ultimi giorni il dibattito è ripreso in occasione del conflitto politico interno al Pdl fra le cosiddette colombe e i cosiddetti falchi, divisi in occasione del sostegno o meno al governo delle larghe intese guidato da Enrico Letta. Ma la divisione è più complessa e anche più profonda.

Stando a quello che appare, le colombe vorrebbero che il Pdl continuasse a sostenere il governo come il male minore per il Paese, che rischierebbe una definitiva paralisi se dovesse andare alle elezioni anticipate, mentre lo stesso Pdl rischierebbe di essere punito dal suo elettorato per avere voluto le elezioni (ammesso e non concesso che il Capo dello Stato le conceda). I falchi, al contrario, desidererebbero che il Pdl si sfilasse dalla maggioranza anomala e puntasse decisamente alle elezioni, anche correndo il rischio di diventare il partito del 10% o ancora meno dell’elettorato. Entrambi gli schieramenti, peraltro, sembrano non volere dividersi e continuano a sottolineare la leadership di Berlusconi.

Esaminando i due schieramenti, appare abbastanza evidente come le colombe rappresentino l’ala più legata ai princìpi non negoziabili, quella che sta combattendo contro la legge sull’omofobia, mentre i falchi sembrano più lontani o comunque meno interessati alla difesa di questi princìpi. Sta di fatto però che gli intellettuali ed editorialisti di cui sopra auspicano la nascita di una “destra moderna”, di un “partito più responsabile”, più centrista, proprio dalla fusione delle colombe del Pdl con altri spezzoni provenienti da Udc e Scelta civica, in contrapposizione ai falchi del Pdl.

Se questa cosa si verificasse darebbe luogo a una situazione paradossale: gli uomini più fedeli ai princìpi della dottrina sociale della Chiesa darebbero vita a uno schieramento talmente cauto nel suo modo di presentarsi che non prenderebbe molti dei voti di destra che hanno votato finora per il Pdl. Mentre questi voti rischierebbero di premiare gli uomini politici del Pdl che hanno osteggiato questi valori non negoziabili (Bondi, Galan, Carfagna) proprio grazie al fatto che questi si sono presentati più critici verso un governo che oggettivamente ha fatto poco o nulla per difendere le famiglie e abbassare le tasse.

In sostanza: la destra perbene, costituzionale e moderna, che molti intellettuali politicamente corretti vorrebbero vedere nascere, è una vera e propria trappola e sarebbe un vero e proprio rischio di suicidio se quell’area omogenea di uomini politici che vengono identificati come le colombe del Pdl (Quagliariello, Lupi, Sacconi, Pagano, Roccella ecc.) accettasse di lasciarsi identificare con questa posizione. Non è vero che l’alternativa alla “destra moderna” e perbene che piace alla sinistra siano soltanto i movimenti estremisti di destra, tipo quelli che si riconoscono in Forza Nuova e partiti affini.

Il grande merito di Silvio Berlusconi, che rimarrà nella storia, è stato proprio quello di essere riuscito a costituire una destra moderna comprensiva di tutte le destre che erano state emarginate nella storia italiana, missini, monarchici e cattolici che votavano Dc turandosi il naso. E di averlo fatto senza alcun complesso d’inferiorità nei confronti delle sinistre, non accettando il terreno di scontro da loro proposto. Questa forza politica in vent’anni è riuscita a porre al centro dell’attenzione alcuni temi politicamente scorretti, come il fatto che la Costituzione sia superata e non sia il Vangelo, come l’invadenza dello statalismo, come la centralità dei princìpi non negoziabili.

Sarebbe ben triste se oggi, vent’anni dopo la ripresa di una destra non emarginata, in Italia gli uomini migliori di questo centro-destra dessero vita a una destra solo di facciata, incapace di qualsiasi vera battaglia culturale, cioè sarebbe suicida se gli uomini migliori del centro-destra dessero vita alla destra che piace alla sinistra.

 

1 commento

  1. Nel bene o nel male Berlusconi ha dato vita, respiro, possibilità a conservatori, liberali, missini, cattolici e moderati di organizzarsi, chi è di destra senza sè e senza ma non può che riconoscergli un tributo.
    Negli altri paesi la Destra semplicemente non eiste, da noi almeno ne permane un’idea…

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