Dal sito “Provitaefamiglia.it” leggiamo e pubblichiamo la riflessione di Lucia Scalise: “Ancora una volta Papa Francesco si esprime molto chiaramente sull’aborto e ancora una volta grandi titoli con le sue dichiarazioni su questo tema non se ne vedono.
La sera dello scorso 11 aprile, celebrando solennemente la Veglia di Pasqua, il Pontefice ha esortato i fedeli, anche in questo difficile tempo di pandemia, a portare nelle proprie realtà «il canto della vita! Mettiamo a tacere le grida di morte»; poi, ha precisato: «Cessino gli aborti, che uccidono la vita innocente».
Proprio qualche giorno prima, avevamo parlato di come, intervistato dal giornalista e scrittore Austen Ivereigh, Papa Francesco avesse nuovamente condannato l’aborto e si fosse concentrato su quello motivato da cause eugenetiche, dicendo: «Penso per esempio alla selettività prenatale. Al giorno d’oggi è molto difficile trovare per strada persone con la sindrome di Down. Quando la Tac li vede vengono inviati al mittente».
E nella stessa occasione non mancò di denunciare una «cultura dell’eutanasia, legale o occulta, in cui all’anziano le medicine si danno fino a un certo punto», dicendo dell’enciclica Humanae Vitae: «È un avvertimento di Paolo VI riguardo all’ondata di neomalthusianismo che oggi vediamo nella selezione delle persone secondo la possibilità di produrre, di essere utili: la cultura dello scarto».
E come non ricordare quando il Pontefice paragonò l’aborto all’«affittare un sicario per risolvere un problema», chiedendosi: «Ma come può essere terapeutico, civile, o semplicemente umano un atto che sopprime la vita innocente e inerme nel suo sbocciare? Io vi domando: è giusto “fare fuori” una vita umana per risolvere un problema?».
Insomma, in questa pandemia in cui l’aborto è ingiustamente ritenuto “essenziale” e “urgente” e tanti si preoccupano di renderlo ancor più accessibile, i media tacciono sull’appello pasquale del Papa: «Cessino gli aborti». Una forma di censura vergognosa che chi difende la Vita subisce ormai sempre più di frequente.
Con la nostra petizione per chiedere l’interruzione degli aborti, noi di Pro Vita & Famiglia vogliamo continuare a ribadire fermamente che l’eliminazione di un bambino innocente non sarà mai un servizio “essenziale”, né “urgente”.”