L’IMPRENDITORE (di David Taglieri)

644

Lo ius mercatorum – il diritto commerciale – regola, disciplina e norma le attività di impresa: il complesso di regole infatti ha lo scopo primario e la ratio concreta di facilitare, controllare e indirizzare l’attività di impresa. Tale attività economica viene organizzata e coordinata con l’esercizio professionale dell’imprenditore, per lo scambio e la produzione dei servizi.

Dietro l’imprenditore ci sono donne e uomini ma soprattutto Persone, con un background, delle esperienze, un vissuto, degli studi e tanti sacrifici.

La nozione di impresa viene dedotta formalmente e sostanzialmente dall’elaborazione dottrinale desunta dalla definizione presente nell’articolo 2082 del codice civile.

Gli elementi fondamentali della figura dell’imprenditore sono l’esercizio dell’attività economica con il giusto equilibrio fra costi e ricavi, la professionalità, in quanto si tratta di una professione abituale e non occasionale, l’organizzazione con la giusta ripartizione fra capitale e lavoro. Per arrivare all’attività produttiva che rappresenta il fine della produzione e dello scambio di beni e servizi verso la costruzione di una nuova ricchezza.

Un consolidato orientamento giurisprudenziale afferma che per essere imprenditore a tutto tondo non sia necessario il perseguimento di uno scopo di lucro: questo incarna soltanto il movente soggettivo che porta l’imprenditore ad esercitare tale attività.

Bisogna escludere invece il carattere imprenditoriale dell’attività nel momento in cui questa sia svolta in modalità del tutto gratuita (Cass. 19 giugno 2008, n 16612).

Fra le urgenze del Paese emergono il lavoro, il circolo virtuoso che dovrebbe far ripartire la piccola e media imprenditoria, il sostegno all’ambiente con il giusto equilibrio fra scelta dei mezzi e conseguimento delle finalità e la riforma della giustizia nel suo progressivo evolversi, che ci auguriamo abbatta lo strapotere e l’arroganza di certi magistrati…

Il Sole 24 Ore con un recente editoriale di Sergio Fabrini ha messo in evidenza quanto la questione geopolitica sia stata dimenticata dall’agenda politica economica: ad essa – dal nostro punto di vista – si aggiungono dei temi che restano sulla carta senza tentare di intercettare sostanzialmente le modalità per risolverli e applicarli in una dimensione di reale problem solving.

E torniamo a bomba allora sul rilancio della piccola e media imprenditoria che spesso incontra sulla sua strada ostacoli burocratici e cavilli insopportabili.

Una piccola e media imprenditoria potrebbe essere un’altra eccellenza per un territorio pieno di ricchezze e risorse.

La campagna elettorale dovrebbe spazzare via, in una Nazione civile, odi, risentimenti e livori, squadernando dei programmi pronti a dare via e vita ad un nuovo rilancio.

Da una parte l’economia, al centro purtroppo il pianeta burocratico, sull’orizzonte i sogni di coloro che partono con entusiasmo ma spesso si trovano a fare i conti con frustrazioni e freni talvolta inconcepibili.

Nello specifico l’imprenditore rischia sempre e vorrebbe oltrepassare tutte le difficoltà senza che sul suo cammino se ne incontrino altre, talvolta imposte con durezza dallo Stato. Fra il rischio e il sogno è necessario tornare alla realtà, che sia premiale e meritocratica e non soltanto avvilente nell’uccidere i progetti.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui