OSSERVATORIO GEO-POLITICO
(a cura di Roberto Cavallo)
Se non fosse stato per Michele Farina, lunedì 15 ottobre nessuno dei grandi quotidiani nazionali (Il Messaggero, Il Giornale, La Stampa ) avrebbe raccolto l’appello lanciato da Benedetto XVI all’Angelus del giorno prima: ” Continuano a giungere dall’Iraq gravi notizie di attentati e violenze. Tra queste, apprendo oggi la notizia del sequestro di due buoni sacerdoti minacciati di morte“.
Lo ha fatto appunto Michele Farina dalla prima pagina del Corriere della Sera, riportando l’accorata richiesta del pontefice a favore della liberazione dei due sacerdoti siro-cattolici rapiti a Mosul, in Iraq, probabilmente ad opera di cellule legate direttamente ad Al Qaeda. 
Si tratta di padre Pius Afas, 60 anni, e padre Mazen Ishoa, 35 anni e fresco di ordinazione: sabato 13 ottobre mentre si recavano a celebrare messa nella parrocchia di Nostra Signora di Fatima, chiesa di periferia nel quartiere di Al-Faisaliya, sono stati sequestrati e di loro per alcuni giorni non si è saputo più nulla. Il rapimento avviene a poco più di quattro mesi dall’assassinio, sempre a Mosul, del sacerdote caldeo padre Ragheed Ganni; mentre ad un anno fa risale la decapitazione di un prete ortodosso. Lo stesso Vescovo della città, Monsignor Casmoussa, era stato rapito per 24 ore nel gennaio 2005 e poi liberato, forse dietro pagamento di un cospicuo riscatto.
