FESTA DI OGNI SANTI (dal libro “I nostri Santi i loro miracoli”, di Roberto Cavallo)

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Nel quinto mistero glorioso si contempla l’incoronazione della Vergine Maria e la gloria di tutti i Santi E’ l’ultimo mistero del rosario, è l’apice della preghiera mariana per eccellenza: qui la Chiesa ci invita a meditare su realtà di luce, che trascendono completamente i nostri sensi e le nostre facoltà. Così per approssimazione possiamo appena immaginare questo celeste scenario universale, dove la Vergine Santissima, la “tutta Santa“, riceve la corona di Regina fra ali festanti di Santi. E lì ci sono tutti: da Sant’Oronzo a Padre Pio, da Giovanni XXIII a Madre Teresa di Calcutta In effetti il legame fra santità e devozione mariana è strettissimo: non c’è stato uomo o donna che abbia vissuto in modo eroico le virtù e ch e allo stesso tempo non sia stato un tenero devoto della Madonna.
Nel suo Trattato della vera devozione a Maria così scrive S. Luigi Maria Montfort: “Nel cielo, Maria comanda agli Angeli e ai Beati. Come ricompensa della sua profonda umiltà, Dio le diede il potere e l’ufficio di riempire di Santi i troni lasciati vuoti dalla superbia degli angeli apostati. Tale è la volontà dell’Altissimo, che innalza gli umili: cielo, terra e abissi devono piegarsi, volenti o nolenti, ai comandi dell’umile Maria, che Egli ha costituito sovrana del cielo e della terra, condottiera dei suoi eserciti, tesoriera delle sue ricchezze, dispensatrice delle sue grazie “.
Maria, chiosa il Montfort, significa mare: mare di grazie. I Santi da un certo punto di vista sono i più furbi, perchè conformandosi con la loro vita al Figlio, riescono ad accaparrarsi un maggior numero di grazie. E con l’aiuto di Maria “costringono” Dio ad operare miracoli. Non a caso il primo miracolo di Gesù avvenne alle nozze di Cana, dietro preciso or dine di sua madre, nonostante non fosse ancora giunta “la sua ora”.
Dunque la festa di tutti i Santi è anche la festa di Maria ed è la festa di tutti noi, che di qualche santo portiamo il nome e che alla santità, in ogni ordine di stato e di vita, siamo chiamati.
Fino a non molti anni fa, specie nei piccoli paesi, nel giorno del 1° novembre la gente incontrandosi era solita scambiarsi gli auguri: avevano capito tutto. E un vecchio contadino che si chiamava Santo mi diceva fiero: ” Sì, è la festa di tutti, ma oggi è soprattutto la festa mia!”.
Bene, auguri a tutti allora !

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