MINACCIA ALLA PACE: ABORTO E PROGETTI DELL’ONU/OMS

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Dal settimanale cattolico “La Domenica” (il c.d. foglietto della Messa), leggiamo e proponiamo la riflessione di Wanda Massa, vice-presidente di Iustitia in Veritate: “Il più grande distruttore della pace oggi è l’aborto… Perché se una madre può uccidere il proprio stesso bambino, cosa mi impedisce di uccidere te, e a te di uccidere me? Nulla.”.

Un’evidente verità, affermata da Madre Teresa di Calcutta l’11 dicembre 1979, quando le fu assegnato il Nobel per la Pace.

Sono parole in completa antitesi con l’ideologia dominante, oggi capillarmente diffusa attraverso l’agenda 2030 dell’ONU e dall’OMS.

Il Comitato per il Nobel “rimediò” all’errore (e cioè il Nobel a Madre Teresa) quando nel 2009 conferì il riconoscimento a Barack Obama, neopresidente degli U.S.A. eletto grazie ai buoni uffici della lobby abortista, a cui restituì subito il favore concedendo finanziamenti federali per le multinazionali che promuovono l’aborto nel mondo e liberalizzando quest’ultimo a nascita parziale, una forma particolarmente cruenta di infanticidio.

La pratica dell’aborto volontario è un prerequisito essenziale al perseguimento degli obiettivi della green economy, in cui l’uomo, un tempo immagine di Dio, è invece generalmente considerato cancro del pianeta.

E mentre si combatte la guerra russo-ucraina, l’OMS pubblica un documento di oltre 200 pagine in cui chiede la legalizzazione dell’aborto sempre e comunque, ovvero senza alcun limite gestazionale e senza ammettere obiezione di coscienza.

L’inquietante titolo del documento (Linee guida per la cura dell’aborto) ripugna alla ragione, prima ancora che alla fede. E’ una nuova opportunità per le organizzazioni abortiste che fondano il loro business sul commercio dei tessuti prelevati, a cuore battente, dai feti abortiti. Tanto più remunerati quanto l’età gestionale del donatore è avanzata. Tra le più significative organizzazioni partner nell’attuazione delle Linee guida, invitate dall’OMS a rivedere le bozze prima della stesura ufficiale, figurano le principali multinazionali abortiste.

Un simile abisso di depravazione è stato reso possibile dal progressivo affermarsi delle ideologie animalista e utilitarista, che hanno soppiantato la concezione della sacralità della vita umana.

E’ chiaro: non servirà una guerra nucleare per annientare il genere umano; sarà sufficiente insinuare nelle menti questo pensiero malvagio e antiumano.

Non dimentichiamo, allora, l’ammonimento di Madre Teresa di Calcutta e agiamo di conseguenza. E’ in gioco la nostra sopravvivenza.

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